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Ottobre 23, 2023

L’alienazione parentale è un fenomeno che si verifica quando un genitore usa manipolazioni psicologiche per distorcere la relazione tra il suo figlio e l’altro genitore. Questo articolo approfondisce in maniera semplice le dinamiche dell’alienazione parentale, spiegando come si manifesta, come si comporta un bambino alienato e come dovrebbe agire un genitore alienato.

Come si manifesta l’alienamento parentale?

L’alienazione parentale si manifesta in diversi modi, ma il più comune è attraverso il comportamento del genitore alienante. Questo genitore potrebbe cercare di isolare il figlio dall’altro genitore, ridicolizzarlo o addirittura inventare storie false su di lui. Può anche cercare di manipolare il figlio per farlo sentire in colpa o manipolare le circostanze per far sembrare che l’altro genitore sia nocivo o inaffidabile.

Sappiamo che questa può essere una situazione molto difficile e dolorosa, anche per questo lavoriamo ogni giorno affinché i genitori, che prima di essere genitori sono persone adulte, si comportino in maniera matura.

Purtroppo, non esiste nessun tipo di educazione emozionale nel nostro paese e i risultati si vedono nelle situazioni più complesse, come per esempio il bullismo o cyberbullismo, o nei casi di separazione tra coppie, dove in moltissimi casi si finisce per fare la guerra… e danneggiare i bambini che sono le prime vittime degli scontri tra genitori che si separano non in pace.

Che cos’è la sindrome di alienazione parentale?

La sindrome di alienazione parentale (PAS) è un termine coniato dallo psicologo forense Richard Gardner nel 1985. Descrive una serie di comportamenti che un bambino può manifestare quando è soggetto all’alienazione parentale. Questi possono includere un forte rifiuto dell’altro genitore, il rifiuto di visitarlo o di comunicare con lui, una paura irrazionale del genitore e sentimenti intensi di rabbia o odio.

Inutile dire quanto questo possa essere difficile sia per il bambino che per il genitore alienato. Di fatto il bambino perde una delle due figure di riferimento in seguito a un percorso di manipolazione, mentre il genitore alienato perde il contatto affettivo con il figlio e le possibilità di riavvicinamento che vanificano gli sforzi anche positivi.

Quando si parla di alienazione parentale?

Si parla di alienazione parentale quando si rilevano in un bambino segni chiari di rifiuto o paura dell’altro genitore che non sono giustificati da abusi o maltrattamenti di quel genitore. Questa situazione è solitamente il risultato di un processo di “lavaggio del cervello” da parte del genitore alienante, che cerca di manipolare il bambino a suo favore.

Se da una parte il genitore avrà molto probabilmente bisogno di un sostegno psicologico per affrontare questa situazione difficile, la stessa cosa potrebbe essere vera anche per il bambino, che deve affrontare dinamiche di cui non ha colpa, senza le necessarie competenze emotive e cognitive.

Come si comporta un bambino alienato?

Un bambino alienato può mostrare una serie di comportamenti, tra cui un forte rifiuto dell’altro genitore, rabbia, paura irrazionale e un’adesione incondizionata al genitore alienante. Può anche rifiutare di visitare o comunicare con l’altro genitore e può mostrare segni di stress o ansia quando è costretto a farlo.

Questi sono normalmente 8 segni tipici di un’alienazione parentale:

  • Il primo è la campagna di denigrazione: in questa fase, il bambino ripete i messaggi negativi del genitore manipolatore verso l’altro, nonostante in una situazione normale i genitori non permetterebbero un tale mancato rispetto;
  • Il secondo comportamento è la razionalizzazione debole dell’astio, in cui il bambino dà motivazioni illogiche o triviali per il suo disagio verso il genitore alienato;
  • Il terzo sintomo è la mancanza di ambivalenza, dove il bambino descrive un genitore come completamente cattivo e l’altro come completamente buono;
  • Il quarto comportamento è il fenomeno del pensatore indipendente, in cui il bambino insiste nel sostenere di aver formato le sue opinioni in modo indipendente, senza l’influenza del genitore manipolatore;
  • Poi c’è l’appoggio automatico al genitore alienante: in questa fase il bambino si schiera sempre con il genitore manipolatore in qualsiasi tipo di conflitto si presenti;
  • Il sesto sintomo è l’assenza di senso di colpa, in cui il bambino non si sente in colpa per le sue espressioni di disprezzo nei confronti del genitore alienato;
  • Il settimo comportamento tipico sono gli scenari presi a prestito, in cui il bambino usa parole o situazioni che non sono normalmente conosciute o comprese dai bambini della sua età per criticare il genitore alienato;
  • Infine, l’ottavo segno è l’estensione delle ostilità alla famiglia allargata del genitore rifiutato, dove l’alienazione si estende anche alla famiglia, agli amici e alle nuove relazioni affettive del genitore alienato;

Risulta evidente a un occhio anche leggermente attento, che questi non sono comportamenti normali per bambini, specialmente quelli più piccoli e indicano un’attività chiara di manipolazione dall’altra parte.

alienazione parentale

Chi è il genitore alienante?

Il genitore alienante è colui che, attraverso varie tattiche manipolative, cerca di rompere o danneggiare il legame tra il suo figlio e l’altro genitore. Questo genitore può usare una serie di strategie, come denigrare l’altro genitore, inventare storie false su di lui o far sentire il bambino in colpa per il tempo trascorso con l’altro genitore.

Come si deve comportare un genitore alienato?

Un genitore alienato dovrebbe cercare di mantenere una relazione positiva e affettuosa con suo figlio, nonostante le manipolazioni del genitore alienante. È importante che il genitore alienato non si lasci trascinare nella dinamica del conflitto, ma cerchi invece di fornire al bambino un ambiente stabile e amorevole. Un genitore alienato potrebbe anche considerare l’idea di cercare aiuto professionale, come un avvocato o un terapeuta, per gestire la situazione.

In ogni caso, ci sono alcune cose che ci sentiamo di consigliare a un genitore alienato: tu sei la parte più forte in questa sceneggiata, il tuo ruolo è importante anche per il benessere del bambino.

Questi sono alcuni consigli su come affrontare una situazione di alienazione genitoriale in maniera sana:

  • Evita di far diventare il genitore alienante il centro dell’attenzione. Non cercare di diagnosticare i suoi problemi o identificarlo come narcisista, istrionico, borderline o antisociale. Questo ti distoglie dall’obiettivo principale: tuo figlio;
  • Non parlar male del genitore alienante al bambino e non registrare di nascosto le conversazioni. Il tuo focus principale, per quanto possa essere difficile, dovrebbe essere capire e rispondere ai bisogni di tuo figlio;
  • Non trattare il tuo bambino come un bambino manipolato, ma goditi il tempo con lui o lei;
  • Non temere il tuo figlio. Recupera il tuo ruolo di genitore. Tuo figlio potrebbe sfidarti per testare la tua stabilità e affidabilità e tu mantieni queste caratteristiche ai suoi occhi.
  • Se il tuo bambino mostra rabbia verso di te, c’è ancora speranza per riparare il rapporto. L’indifferenza o l’evitamento totale sono segnali più preoccupanti.
  • Nonostante tutto, tuo figlio ti cerca. Anche quando ti insulta o parla male di te, sta cercando la tua attenzione. Non cadere nell’errore di dimostrare quanto sia manipolato, ma cerca di connetterti con lui sulla base di quell’ira;
  • Quando sei con tuo figlio, evita la mentalità da vittima. Non cercare la compassione di tuo figlio in questo modo, in quanto può avere l’effetto contrario e confermare la sua percezione di te come passivo e debole;
  • Il genitore alienante potrebbe utilizzare il bambino per soddisfare bisogni personali, facendo leva sui vuoti emotivi del bambino e alimentando un bisogno di riconoscimento: in questo caso il tuo bambino ha bisogno di aiuto, non supportare questo comportamento.
  • Se tuo figlio si comporta in modo antipatico o oppositivo quando è con te, resisti alla tentazione di mandarlo via e mantieni la calma, perché tuo figlio ha bisogno di te.

Sappiamo quanto è difficile e vogliamo che tu possa avere una possibilità in questa inutile guerra.

Noi siamo con te.

Noi di Genitore Informato, comprendiamo quanto possa essere difficile affrontare l’alienazione parentale, così come tutte le altre sfide della genitorialità. Offriamo guide, corsi e consulenze personalizzate per aiutare i genitori a gestire al meglio le difficoltà di tutti i giorni con i bambini. Ricorda, non sei solo. Noi siamo qui per sostenerti.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

Dott. Severino Cirillo

Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.

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