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Gennaio 3, 2023

L’Italia è la patria delle distorsioni di teorie che nascono in terra straniera e dei più folli miti sulla salute (come per esempio il colpo d’aria e la teoria secondo cui il latte materno diventa acqua nel tempo) e tanto si è frainteso della questione “alto contatto”. Vediamo qui di fare un po’ di chiarezza su questa buona abitudine che si è trasformata (in alcuni casi) in pseudoscienza e fondamentalismo.

Siccome questo può danneggiare psicologicamente molti genitori che possono essere portati a pensare di essere sbagliati perché non seguono alla lettera i consigli di questo movimento, preferiamo chiarirne le origini e aiutare i genitori in difficoltà che magari si sono accorti che l’ideale non coincide con il reale… e che questo, ricordiamolo, non è colpa loro.

Cos’è l’alto contatto?

Partiamo dalle basi. Ci servirà un po’ di inglese, perché le origini dell’attachment parenting vengono da paesi anglofoni. Nella fattispecie, questo termine è stato attribuito al pediatra William Sears e alla moglie, autori di libri bestseller proprio su questo argomento.

Attachment, in inglese, significa attaccamento e questa enorme popolarità del lavoro di Sears ha confuso un po’ le acque con l’attachment theory, che invece è una serie di studi e lavori sull’attaccamento sicuro eseguita dagli psicologi Mary Ainsworth e John Bowlby.

Inutile dire che sono cose radicalmente diverse e confonderle non può aiutare a farsi un’idea utile riguardo l’alto contatto e un attaccamento sicuro. Le due cose, infatti, non necessariamente sono collegate, specialmente quando la situazione viene trattata in modo estremistico o fondamentalista (cosa che, purtroppo, avviene e fin troppo spesso).

Cos’è l’attaccamento sicuro?

L’attaccamento sicuro è un tipo di relazione di attaccamento che si sviluppa tra un bambino e un genitore o un caregiver durante i primi anni di vita. In una relazione di attaccamento sicuro, il bambino si sente protetto e sicuro di essere amato incondizionatamente dal genitore, e può fare affidamento su di loro per fornirgli comfort e supporto quando ne ha bisogno. Il bambino impara anche a esplorare il mondo in modo indipendente, sapendo che il genitore sarà disponibile per aiutarlo a fare fronte a eventuali difficoltà. L’attaccamento sicuro è considerato un fondamento importante per lo sviluppo emotivo e sociale sano di un bambino.

alto contatto

Come gestire un neonato ad alto contatto?

Nel linguaggio comune si definiscono “neonati ad alto contatto” neonati che hanno un bisogno un po’ più accentuato di vicinanza in alcune situazioni. Etichettare il tuo bambino come “ad alto contatto”, specialmente senza che vi sia alcuna reale evidenza scientifica, significa rischiare di fare scelte di accudimento basate sul pregiudizio che verrebbero meglio se selezionate sulla base dei reali bisogni del bambino.

E come si scoprono i reali bisogni del bambino? Prima di tutto osservandolo e ascoltandolo. In secondo luogo, scegliendo ciò che è il suo bene per il lungo termine. L’attaccamento sicuro si genera quando la qualità della relazione tra il genitore e il figlio è alta, non quando si seguono alla lettera le raccomandazioni di un singolo professionista che, quando poi vengono verificate, portano a risultati misti.

Se vuoi capire come gestire bene un neonato, comincia con il non etichettarlo: osservalo e ascoltalo. Non negare la tua presenza se non è necessario, ma non imporla in eccesso solo perché un autore ti dice che secondo lui quella è la cosa giusta da fare.

Come promuovere un attaccamento sicuro?

Ci sono diversi modi in cui un genitore o un caregiver può promuovere lo sviluppo di un attaccamento sicuro in un bambino. Ecco alcune cose che possono aiutare:

  1. Offri una presenza affidabile e costante: il bambino deve sapere di poter contare su di te per essere lì quando ne ha bisogno.
  2. Rispondi tempestivamente alle esigenze del bambino: quando il bambino piange o mostra altri segni di bisogno, cerca di capire cosa vuole e aiutalo a soddisfarlo, preservando naturalmente la sua indipendenza.
  3. Mostra affetto e supporto: dimostra al bambino il tuo amore e il tuo sostegno attraverso il contatto fisico, il sorriso e le parole di incoraggiamento.
  4. Dai al bambino opportunità di esplorare il mondo in modo sicuro: incoraggia il bambino a esplorare il mondo intorno a lui, ma assicurati che sia in un ambiente sicuro e protetto.
  5. Comunica apertamente con il bambino: parla con il bambino e ascolta ciò che ha da dire, in modo da aiutarlo a comprendere le proprie emozioni e a sviluppare le abilità di comunicazione.

L’attaccamento sicuro si sviluppa nel tempo attraverso l’interazione regolare e positiva con il genitore o il caregiver. Se vuoi approfondire i modi migliori di gestire l’educazione del tuo bambino, abbiamo dedicato a questo argomento un intero percorso.

bambino ad alto contatto

Ma allora l’alto contatto è sbagliato?

Certamente non lo è: i presupposti iniziali della gestione ad alto contatto in realtà sono buoni. Tenere presente i bisogni del bambino, trattarlo con amore e seguirlo assecondando in maniera sana i suoi bisogni, sono principi di buon senso che andrebbero sempre seguiti.

Seguire alla lettera e in maniera fanatica le 7b di Sears sulla quale si basano i principi dell’attachment parenting non solo rischia di metterti in una situazione dove potresti non essere in grado di seguire davvero tutto alla lettera, ma non ti garantisce nemmeno la costruzione di un attaccamento sicuro nel tuo bambino.

Esistono diversi studi che hanno esaminato gli effetti dell’alto contatto sullo sviluppo del bambino, con risultati contrastanti. Alcune ricerche suggeriscono che i bambini cresciuti con queste tecniche genitoriali possono avere un migliore sviluppo sociale ed emotivo e possono essere più resilienti e avere successo a scuola. Altre ricerche non hanno trovato prove chiare di un legame tra attaccamento genitoriale e risultati del bambino. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i potenziali vantaggi e svantaggi dell’alto contatto.

Cerca sempre informazioni di qualità.

Noi di Genitore Informato siamo consapevoli che non tutti i genitori hanno il tempo di verificare ogni singolo pezzo di informazione e per questo facciamo noi una buona parte del filtro.

Esistono fonti autorevoli che possono aiutarti a prendere decisioni migliori ed esistono linee guida chiare che, in genere, sono date dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle accademie di pediatri in giro per il mondo. Queste sono persone che dedicano l’intero loro lavoro a studiare ogni piccolo dettaglio delle cose di cui parlano e, nel momento in cui decidono di raccomandare qualcosa, nel 99% dei casi le prove sono ampiamente studiate e verificate.

Ci saranno sempre professionisti singoli con le proprie idee, e va benissimo così – fin quando il lavoro di questi professionisti non fa danno (noi inclusi, ovviamente).

Nel momento in cui devi prendere una decisione che riguarda la vita tua e del tuo bambino, prenditi il necessario tempo per informarti a dovere, fai diverse verifiche e, se hai bisogno, contattaci pure.

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Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
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