Tra la scuola (addirittura alcuni asili nido) e i genitori di questa nuova società più moderna, è molto semplice sentire etichettare uno dei nostri piccoli come bambino iperattiva. Spesso, specialmente negli ultimi anni, si nota un’enorme confusione tra un bambino esuberante, che è una caratteristica positiva e il bambino iperattivo che può in realtà essere vittima di un disturbo.
Questa confusione ha portato delle conseguenze nel nostro modo di educare e, sfortunatamente, all’uso eccessivo di medicinali per tentare di “curare” un disturbo che magari nemmeno c’è. Peter Gray ha detto – intelligentemente – riguardo l’ADHD “è l’unico disordine stagionale: quello che è insignificante in una vacanza estiva richiede qualche dose di Ritalin appena ricomincia la scuola”.
In questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su cos’è un bambino iperattivo e cosa non è.

ADHD: il bambino iperattivo
La ADHD è un disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Questo disturbo rende molto difficoltoso il raggiungimento di obiettivi personali e porta con sé una grande frustrazione sia per il bambino che per l’intera famiglia.
La ADHD comprende una serie di caratteristiche molto ampie tra cui ANCHE l’iperattività.
Per definizione l’iperattività è:
“chi è attivo in modo eccessivo, esagerato, chi ha un comportamento particolarmente irrequieto (riferito specialmente a un bambino)”
Nel linguaggio comune, molti genitori utilizzano il termine bambino iperattivo per descrivere un comportamento molto attivo, vivace e esuberante del proprio figlio.
Diagnosi di ADHD
Diagnosticare l’iperattività ADHD non è semplice. Ma è questo il vero bambino iperattivo.
Bisogna fare inizialmente una valutazione globale e la deve fare uno specialista psicologo o psichiatra.
Vengono fatti dei test – in sede medica – per valutare la presenza o l’assenza di altre patologie o disturbi del comportamento.
Questi test vengono fatti analizzando il rendimento e le interazioni scolastiche, le relazioni emotivo-affettive e le competenze sviluppate dal bambino.
I primi sintomi compaiono durante l’infanzia. I criteri per la diagnosi sono contenuti nel “Manuale Diagnostico e Statistico” (DSM-IV) e i sintomi si devono presentare per una durata di almeno sei mesi prima dei sette anni di vita.
A chi ci dobbiamo rivolgere, per tentare questa diagnosi? Ai precedenti professionisti elencati oppure a un neuropsichiatra infantile.
Se avete dei dubbi sul fatto che vostro figlio presenti o meno questo disturbo è bene contattare quanto prima un neuropsichiatra e parlarne con lui!
Quando si capisce che un bambino è iperattivo?
Come abbiamo detto, bisogna far effettuare una diagnosi. Se questa dovesse risultare negativa, e quindi ci troviamo davanti un bambino solo esuberante, possiamo restare più leggeri (anche se comunque va gestito e certamente può non essere semplice).
La cosa che sicuramente devi sapere è che non sei l’unico genitore con un figlio molto esuberante.
- Casa sottosopra?
- Urla e grida tutto il giorno?
- Lancia le cose?
- Stanchezza che non si fa mai sentire?
- Una travolgente voglia di giocare alle 11 di sera?
- Non dorme mai?
Ci siamo passati in tanti.
Cominciamo a vedere quali potrebbero essere le motivazioni dietro questo comportamento che, ricordiamolo: è sano, non è un bambino iperattivo.

Perché è così esuberante?
Ricordiamoci alcune cose fondamentali, che dovremmo tenere presente SEMPRE:
- Nostro figlio è innanzitutto un bambino
- Sta iniziando ora a scoprire il mondo
- Desidera stare con noi
- Non ha ancora imparato i propri limiti
Guardiamo questi punti uno per uno.
Certe volte ce ne dimentichiamo, ma nostro figlio è un bambino!
Tutto quello che noi già conosciamo, tutto quello che noi abbiamo imparato lui lo deve ancora affrontare e imparare, da zero. Siamo noi il suo esempio.
Spesso tendiamo ad “adultizzare” i bambini, a farli sentire e vederli più grandi di quel che sono, dandogli un carico di responsabilità troppo grande e rimanendo delusi quando ci rendiamo conto che non sono ancora in grado di portare a termine quanto richiesto.
Immaginiamo dunque anche la loro frustrazione!
è importante ricordarcelo sempre: “i bambini sono prima di tutto bambini”.
La voglia di scoperta del mondo è quella che più li tiene attivi e d’altra parte più li stimola.
Il bambino che impara cose nuove, su di sé e sugli altri, si sentirà appagato dalle nuove scoperte e vorrà farne sempre di nuove. Talvolta, questa voglia di scoperta diventa complessa, come nel periodo dei “terribili due”, ma è sempre un motore importante per la crescita del nostro piccolo.
La stanchezza passa in secondo piano rispetto a tutto quello che vorrebbe fare, noi adulti spesso a questo non pensiamo, visto che la stanchezza la sentiamo eccome!
Come si cura un bambino iperattivo?
Dedichiamo del tempo a nostro figlio, impariamo qualcosa di nuovo insieme, questo aiuterà il rapporto e ci riavvicinerà a lui dopo una giornata lavorativa.
Se il genitore è fuori casa tutto il giorno e rientra solo la sera, ricordiamoci che la separazione dal nostro bambino è già un passaggio delicato, il bambino avrà un esplosione di emozioni, difficilmente già in controllo, e vorrà passare del tempo con la famiglia.
Ricorda che per lui, sapere che può contare su di te anche quando le sue energie eccedono le tue, può aiutarlo a crescere sano e rinforzare la sua autostima.

Per aiutarlo a gestire il suo eccesso di energie, possiamo proporre un’attività sportiva adatta a lui e di suo interesse, questo lo aiuterà a scaricare la tensione e a sentirsi abbastanza stanco per dormire di sera ed eventualmente anche durante il giorno con un power-nap.
Impariamo a essere più comprensivi e non prendiamocela con lui ogni volta che fa qualcosa sopra le righe, ma allo stesso tempo, impariamo a dare dei limiti.
Impegnamoci a dare dei limiti al suo comportamento e alle sue azioni, il bambino aspetta che siamo noi adulti ad aiutarlo a scoprire i propri limiti e questo lo aiuterà a gestirsi meglio. Abbiamo un intero percorso dedicato alla gestione delle regole e dei limiti, che si chiama Genitore Fuoriclasse.
I limiti servono a proteggere il bambino dalla sua stessa curiosità, ma non devono diventare un freno alla scoperta.
All’interno dei nostri limiti il bambino si sentirà libero di muoversi in piena autonomia.
Negli anni e dopo di molte conquiste sarà in grado di scoprire i propri limiti e di potersi muovere ancora più liberamente.
Un bambino che parte alla scoperta del mondo è un bambino sano, ricco di interessi.
Il compito dell’adulto è aiutarlo a incanalare le energie verso quello che lo appassiona e aiutare a farlo in sicurezza.
Creazione e distruzione
Se nostro figlio si aggrappa al mobile buttando a terra tutti gli oggetti cosa possiamo fare?
Toglierli? No. Annulleremmo la possibilità del bambino di apprendere cosa succede se degli oggetti si muovono e cederemmo la nostra libertà alle circostanza della vita.
Molto meglio stabilire delle regole, dei limiti e dare alternative.
Il gioco delle costruzioni è un buon modo per imparare a creare e distruggere.
“Buttare a terra” l’oggetto ha una valenza importante per il processo di costruzione e distruzione.
Il processo di costruzione conduce all’affermazione di sé stesso, la distruzione e ricominciare invece lo porta a provare un estremo piacere personale.
L’idea di distruggere per ricostruire lo fa entrare in contatto con la propria aggressività, trasformandola in esperienza positiva, impara quindi che quello che va in pezzi può essere ricostruito.
Questo importante concetto gli sarà molto utile per tutta la vita.
Noi siamo con te.
Noi di Genitore Informato siamo in prima linea per rendere più semplice la vita di tutti i genitori, fornendo loro le migliori informazioni possibili così che possano crescere figli sani e felici. Inoltre, offriamo diverse guide e corsi e alcune risorse gratuite per cominciare questo viaggio nella genitorialità insieme a noi.
Per le situazioni più critiche, infine, siamo a disposizione con consulenze personalizzate, così che possiate tutti tornare al più presto alla serenità in famiglia.