Quando il neonato arriva, subito si presenta un dilemma: co-sleeping o no? Il bambino deve dormire nel lettone, in stanza o fuori?
La domanda che molti genitori si trovano a farsi, dopo l’arrivo del proprio bambino, è proprio:
“Lo facciamo dormire nel lettone o nel lettino?”
I genitori solitamente rispondono a questa domanda in tre modi:
“deve assolutamente dormire sempre nel suo lettino”
“dormirà nel lettone fino a quando vorrà“
“facciamolo dormire nel lettino e se non dorme lo spostiamo nel lettone”
Ma esiste una risposta corretta a questa domanda?
No. O meglio, ci sono delle linee guida di sicurezza che andrebbero seguite per non mettere il piccolo in pericolo di vita (esiste sempre il pericolo SIDS) ma al di là di queste si può ancora scegliere che cosa fare.
Nell’ultimo periodo si stanno spendendo tante parole a riguardo a seconda dei punti di vista di chi ne sta parlando.
Prima di esaminare a fondo perché esistono pareri contrastanti, vorrei fare un po’ di chiarezza tra:
- co-sleeping o cosleeping
- bed-sharing
Che vuol dire co-sleeping?
il co-sleeping è spesso confuso con il bed-sharing e viceversa.
Nel linguaggio comune, parlando di cosleeping si intende “dormire nel lettone con mamma e papà” ma è davvero così? Cosa significa davvero co-sleeping?
Per co-sleeping si intende: “Far dormire il bambino in prossimità sensoriale del genitore“
Questo cosa significa? Significa che il bambino può dormire accanto al genitore, ma non necessariamente nel letto insieme. In pratica basta essere nella stessa stanza per parlare di co-sleeping e questo tipo di sonno è raccomandato, specialmente nei primi mesi.
Nella maggior parte dei casi, il co-sleeping, almeno per i primi mesi, viene effettuato con l’utilizzo di una culla Next-to-Me: una culla attaccata al letto matrimoniale, come se fosse una prosecuzione del lettone, il bambino dorme nel suo lettino ma accanto ai genitori.
L’utilità della Next to me è data proprio dal fatto che una delle sbarre, quella a contatto con il letto matrimoniale, viene abbassata e la mamma può avvicinarsi al bambino senza avere barriere.

Come fare co-sleeping? (e come no)
Scegliendo questa modalità di riposo, genitore e bambino vanno incontro a molti benefici. Se invece parliamo di bed-sharing, oltre ai benefici si aggiungono anche alcuni pericoli da non sottovalutare.
Lasciando dormire il bambino nel lettone, gli si permette di sentirsi protetto, al sicuro e rassicurato dalla presenza continua a costante da parte della mamma. La mamma può allattare in tranquillità e intervenire in caso di necessità.
Ma se davvero abbiamo tutti questi benefici, perché allora per molti è sconsigliato?
Perché il bed-sharing può essere pericoloso.
I pericoli maggiori dati dal bed-sharing sono dovuti a:
- cadute dal letto involontarie
- schiacciamenti
- SIDS
- surriscaldamento
Vediamo insieme cosa ne pensano due grandi organizzazioni di divulgazione.
Cosa pensa l’UNICEF del bed-sharing.
Per chi non lo sapesse, l’UNICEF è il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.
Si occupa di promuovere i diritti e migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle bambine in tutto il mondo.
Ovviamente si è espresso anche sul tema del sonno e questi sono i punti chiave su cui si sofferma parlando di “bed-sharing e SIDS“:
- dormire sul divano o su una sedia con il bambino è pericoloso e andrebbe sempre evitato: la posizione non è sicura e il bambino potrebbe essere schiacciato o cadere;
- se il genitore si addormenta è molto più al sicuro nel letto piuttosto che sul divano;
- la SIDS è molto più probabile se i genitori che fanno bed-sharing hanno bevuto, preso droghe o medicine (non nascondiamoci, anche questa è una triste eventualità)
- i letti per adulti non sono realizzati per tenere al sicuro i bambini, i genitori devono tenere al sicuro i bambini
- il bed-sharing è più pericoloso se i genitori fumano o hanno fumato in gravidanza
- la SIDS è più comune nei bambini prematuri o sottopeso e quindi il bed-sharing dovrebbe essere evitato

AMERICAN ACADEMY OF PEDIATRICS
L’Accademia Americana dei pediatri (American Academy of Pediatrics) è un’organizzazione formata da oltre 64000 pediatri e specialisti nell’infanzia.
Si sono spesso pronunciati sulla SIDS e sulla sicurezza del sonno dei bambini sia nel bed-sharing che nel lettino.
Per riassumere il loro pensiero, sostengono l’importanza di dormire nella stessa stanza del bambino ma su una superficie separata e sicura, questo abbassa le probabilità di SIDS del 50%.
Inoltre sottolineano come far dormire il bambino in una stanza diversa da quella dei genitori aumenta le probabilità di SIDS di circa il 1000%.
Per quanto riguarda invece il bed-sharing, evidenziano che se viene effettuato nei primi 4 mesi, aumenta il 500% la possibilità di SIDS. Io non vorrei aumentare di 5 volte le possibilità che il mio piccolino muoia.
Alcune culle per il bed-sharing, dove la culla viene posta all’interno del letto matrimoniale, non hanno prove di sicurezza per la SIDS.
Cosa ne pensiamo noi di Genitore Informato.
La sicurezza viene prima di tutto, ogni scelta che il genitore deve prendere per il proprio bambino deve essere prima di tutto consapevole.
Se il tuo bambino è abbastanza grande da essere fuori dal pericolo SIDS, non è un problema se richiede di dormire, ogni tanto, con voi.

Come in tutte le scelte, bisogna osservarne il contesto: non esiste in questo caso una risposta che vada bene per tutti e soprattutto a tutte le età.
Quello che sicuramente ti può aiutare a fare questa scelta è essere consapevole dei rischi, della SIDS e di cosa ne pensa la ricerca.
Noi crediamo che il contatto tra mamma e bambino sia fondamentale, soprattutto dalla nascita, esistono modalità che ti aiutano a restare in contatto senza correre dei rischi, probabilmente la scelta della Next-to-me è la scelta migliore, a nostro avviso.
Ricorda però che la decisione spetta solo ed esclusivamente a voi, come genitori, non lasciarti influenzare dal pensiero di amici e parenti.
Sono certa che farai la scelta migliore, per te e per la tua famiglia.
Molti pensano che i bambini dormiranno di più nel letto insieme ai genitori ma, per nostra esperienza, questo non è del tutto vero.
Alcuni bambini non riescono a dormire nel lettone per l’eccesso di caldo e per il continuo movimento dei genitori.
Se il tuo bambino ha difficoltà a prendere sonno, difficoltà a dormire, ti consigliamo la nostra guida “SONNO FELICE”, che abbiamo creato apposta per sistemare questo tipo di problemi che possono portare anche a un senso di disperazione, dove aiutiamo i genitori a trovare un giusto equilibrio con il sonno del bambino, nel totale rispetto dei risvegli fisiologici del bambino.