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Gennaio 17, 2023

Capita periodicamente di sentir parlare di educazione gender o di teoria gender e si cerca di legare questi neologismi alle scuole, specialmente alle scuole primarie e ogni tanto anche alle materne (manca solo che l’associno agli asili nido) tutto per scatenare inutili polemiche su qualcosa che in realtà è molto difficile da identificare.

Cos’è la “teoria del gender”?

La teoria gender o gender theory è un insieme di teorie e studi che si concentrano sull’analisi delle costruzioni sociali e culturali dell’identità di genere e delle relazioni di potere che ne derivano. Questa teoria sostiene che la percezione e l’espressione del genere non sono semplicemente determinate dalle caratteristiche biologiche, ma sono influenzate da fattori sociali e culturali. La teoria del gender ha avuto un grande impatto su studi di genere e di femminismo, e ha aperto nuove prospettive nella comprensione della società e della cultura.

Spesso quest’espressione è usata in ambienti conservatori per catalogare questa serie di studi e i relativi movimenti – in particolare quelli LGBT e femministi – spesso in luce negativa e vengono trattati come una minaccia verso la “tradizione” principalmente cattolica.

Questa serie di studi è stata accompagnata negli ultimi trent’anni da un aumento di consapevolezza a livello personale, societario e anche scientifico. Se in un passato anche abbastanza recente, vi era un concetto di normalità molto più stringente, ricordiamoci che ciò che è normale è soggetto a variazioni nel tempo e nello spazio.

Semplificando: quello che è normale nel Sud-Italia, non è normale in Norvegia e quello che è normale in Norvegia, non sarà normale in Cina o in Arabia Saudita.

E quello che era normale nel 1900, difficilmente sarà normale nell’anno 2100. Ciò che è normale varierà, e questo è un concetto fondamentale, per capire questo argomento in maniera sufficiente.

Maschi, femmine e?

Le principali obiezioni a questa “teoria” vengono addotte sulla biologia. Il maschio e la femmina, a livello biologico, sono abbastanza riconoscibili e la “natura” richiede che per procreare si accoppino con il genere opposto. Coppie dello stesso genere non riescono a procreare, senza l’intervento artificiale – come per esempio la fecondazione assistita.

Questa sarebbe un’argomentazione sufficiente per etichettare come non “normale” ogni cosa che si discosta da questa situazione.

Diciamo che la realtà è molto più complessa (e non difficile) di narrative semplici come questa.

La teoria del gender è una teoria accademica che si basa su una vasta gamma di studi e ricerche condotte da esperti del settore. La maggior parte degli studiosi accademici considera la teoria del gender come una prospettiva valida per comprendere le costruzioni sociali e culturali dell’identità di genere. Tuttavia, come per qualsiasi teoria accademica, ci sono anche alcune critiche e contro-argomentazioni.

Alcune critiche sostengono che la teoria del gender minimizza o nega l’importanza della biologia nella determinazione del genere, mentre altre sostengono che la teoria del gender non tiene conto di alcune differenze culturali nell’espressione di genere. In generale, la teoria del gender è una prospettiva complessa e in continua evoluzione, e la comprensione esatta della sua validità dipende dalla prospettiva e dalle credenze personali.

teoria gender nelle scuole

Cosa c’entrano i bambini?

Veniamo al dunque, perché parliamo di educazione gender su Genitore Informato?

Prima di tutto perché tra i milioni di genitori che seguiamo e che ci seguono, ci saranno alcune coppie che hanno figli che potrebbero avere disforia di genere, omosessuali o qualsiasi situazione intermedia e “non binaria”. Ciò che è comune e più “normale” (inteso come “nella norma”) non è l’unica realtà possibile e non è né giusto né sbagliato.

Questi figli hanno bisogno del rispetto e del supporto di genitori che siano in grado di sentirsi preparati a gestire le relazioni con loro e le ripercussioni sociali che questa situazione potrebbe causare. Spesso, invece, siamo ancora qui a discutere di cose assurde come giochi da femmina o da maschio.

In secondo luogo, perché questa maggiore varietà e accondiscendenza verso identificazioni che non sono solo maschio-femmina e omosessuale-eterosessuale, è una realtà in cui viviamo (e vivremo) sia noi che i nostri figli. Negare la realtà non è mai una buona soluzione per affrontarla.

Non significa che ci debba piacere tutto o che dobbiamo essere d’accordo con qualsiasi cosa, ma questi orientamenti e queste identificazioni esistono e, spesso, accettarli e basta causa molto meno dolore sia alle persone interessate che a chi vive vicino a loro. Siamo negli anni 20 del duemila: davvero pensiamo che l’inclusione non sia la scelta più sana?

Insegnamento Gender a scuola? Giusto o sbagliato?

È difficile comprendere la realtà mentre sta accadendo, è sempre stato così, perché non siamo bravi a prevedere il futuro e il presente è sempre più complesso. Una volta si pensava che anche la teoria dell’evoluzione di Darwin fosse una fesseria e invece è una delle teorie più solide della scienza (con alcune dovute integrazioni nel tempo). Si pensava che i buchi neri fossero teoria e invece esistono.

Il metodo scientifico è il modo migliore per trattare queste situazioni in evoluzione, specialmente nel mentre: permette a chiunque di porre dubbi e portare prove a sostegno o contro una determinata spiegazione o teoria. Se queste “nuove” inclinazioni siano solo una pressione sociale o siano effettivamente parte della nostra umanità per “natura” (e allora bisognerebbe chiedersi se la società non faccia parte della nostra natura…) possiamo provarlo, studiando, facendo esperimenti, cercando prove biologiche e tanto altro: usando il metodo scientifico, saremo in grado di comprovare o confutare questa teoria.

Prima ancora di fare questo e magari di lamentarci del “gender a scuola”, però, perché non riflettiamo su cose più immediate e importanti, facendoci domande come queste:

  • Perché i nostri figli non si identificano più in etichette binarie?
  • È per loro un disagio o un benessere avere la possibilità di sentirsi chi vogliono essere?
  • Perché dovrei decidere IO chi deve essere mio figlio?

Se ci fossero delle scuole che parlano liberamente delle teorie gender – e questo andrebbe verificato – starebbero raccontando una parte della realtà moderna attuale, permettendo agli alunni di orientarsi meglio nella nostra società: cosa ci sarebbe di sbagliato, di preciso?

gender a scuola

E se fossi tu?

Noi di Genitore Informato siamo un canale piuttosto trasversale e parliamo senza problemi di tutti gli argomenti che riguardano i genitori e i bambini (abbiamo persino articoli sulla masturbazione infantile) Il nostro interesse è creare genitori capaci che crescano figli felici. Non siamo interessati a prendere posizioni politiche e troviamo assurdo che si sia creata una contrapposizione tra fazioni politiche nel parlare di genere e orientamenti sessuali.

Non esprimiamo praticamente mai le nostre opinioni personali (anche perché siamo un team variegato ed è giusto che ognuno la pensi come vuole) e non lo faremo nemmeno in questo caso.

Ma conosciamo a fondo i principi educativi, la psicologia dello sviluppo e la gestione delle relazioni personali e ci rendiamo conto di quanto importante sia invitare chi ci segue all’accettazione e al rispetto, a prescindere dalle ideologie.

E per farlo, proponiamo una domanda, o meglio qualche domanda. Speriamo che queste domande possano aiutare chiunque legga questo articolo (e se lo stai ancora leggendo, grazie della pazienza) a decidere come comportarsi di fronte a novità che magari non è facile comprendere o elaborare.

Prova, chiunque tu sia, a porti le seguenti domande:

  • E se fossi io a non riuscire a identificarmi in un genere o nel mio sesso biologico?
  • Come vorrei essere trattato dagli altri?
  • Starei meglio in un mondo inclusivo o in un mondo che mi discrimina e mi vieta di essere chi sono?

Educazione e crescita.

Non è semplice trattare argomenti così divisivi e sappiamo che tantissime persone sono in subbuglio e in sofferenza per questi temi, sia da una parte (chi si sente così) sia dall’altra (chi vede queste strane cose “non binarie” e si sente a disagio).

Quello che desideriamo noi è un mondo in pace, abitato da persone felici e in grado di realizzarsi a pieno già dall’età dell’infanzia, fino poi all’ultimo giorno. Poter essere rispettati per chi siamo veramente è un diritto fondamentale degli esseri umani e noi non ci sentiamo di impedire questo diritto.

Se ci saranno scuole che aiuteranno a formare il pensiero critico e semplificheranno l’accettazione di tutte le realtà – anche quelle di minoranza – significa che finalmente la scuola sta facendo bene il suo mestiere: far entrare dei bambini e far uscire dei cittadini consapevoli e preparati.

Se stai vivendo una situazione difficile, che sia per questo argomento o un qualsiasi altro in cui senti il bisogno di supporto, ricorda che siamo disponibili per consulenze personalizzate per aiutarti a ritrovare la serenità.

Se ti ritrovi con il nostro modo di pensare e agire, ti invitiamo a far parte della nostra community, iscrivendoti alla nostra newsletter proprio qui sotto.

Se invece questo articolo ti ha in qualche modo turbato, oltre a invitarti a riflettere sul perché, ricorda che sei sempre e comunque il benvenuto e ascolteremo volentieri il tuo punto di vista, specialmente se riusciamo a mantenere vivi i valori del rispetto reciproco.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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