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Marzo 9, 2023

È sicuramente un termine piuttosto particolare, ma l’esogestazione è un momento che tutte le mamme attraversano: alcune senza problemi, mentre altre affrontando alcune problematiche che vedremo in questo articolo.

Cos’è l’esogestazione?

Se la gestazione è il periodo che il bambino passa all’interno del grembo materno, l’esogestazione è il periodo equivalente che il bambino passa fuori. In pratica, la gestazione sono i 9 mesi dentro l’utero, l’esogestazione, i 9 mesi fuori dall’utero. Questo è un periodo particolare, perché spesso si può creare un rapporto simbiotico tra madre e bambino, rafforzato anche dall’allattamento al seno. Questo rapporto simbiotico può essere indubbiamente una cosa buona, ma anche causare diverse problematiche, specialmente quando si parla di un neonato che si sveglia spesso di notte o dello sviluppo delle autonomie.

Esogestazione e alto contatto.

Per poter parlare di esogestazione, bisogna fare un piccolo paragone con gli altri animali. Avrai notato che, rispetto a molti animali, l’uomo richiede moltissimo tempo di cure assidue per diventare prima funzionante e poi indipendente. Questo perché, per esempio, mentre molti animali nascono già capaci di muoversi, vedere e rispondere al mondo esterno, l’umano ha bisogno di molto tempo per sviluppare la propria capacità principale: l’intelligenza.

Il nostro cervello è molto grande e, se dovesse svilupparsi interamente all’interno dell’utero, questo causerebbe non poche difficoltà a livello di parto. I mesi successivi, specialmente i primi, portano con sé un’evoluzione cerebrale incredibile, imparagonabile a qualunque altro animale ma, allo stesso tempo, si portano dietro un esserino che è completamente incapace di sopravvivere senza cure.

Possiamo dunque pensare che questi primi mesi siano effettivamente ancora parte della gestazione e che, quindi, il tipo di cure che diamo al nostro neonato, debba essere simile a quelle che abbiamo dato quando ancora stava dentro di noi.

esogestazione

Attenzione all’eccesso di simbiosi.

Se è vero che il nostro bambino ha un estremo bisogno di noi e quindi, specialmente i primi mesi, dobbiamo dargli la possibilità di creare un legame profondo emozionale e fisico, allo stesso tempo dobbiamo ricordarci che il compito del genitore è permettere al figlio di diventare completamente indipendente (in maniera sana) nel minor tempo possibile.

Se nei primi mesi è inevitabile essere ultra-presenti e anche a contatto con il nostro piccolo, questa cosa può (e deve) dilatarsi con il passare del tempo: dalle prime lallazioni, al gattonare, ai vari scatti di crescita, alle regole e ai limiti… Educare il nostro bambino alla vita significa anche comprendere e fargli comprendere gli spazi nostri e suoi, senza finire per mischiarli.

Questo purtroppo non sempre succede e, spesso, subentra l’ansia da separazione, sia nel bambino che in noi.

Un periodo speciale e necessario.

Come gestire al meglio l’esogestazione, dunque? Per prima cosa, ricordandoci che il nostro compito è permettere al nostro bambino di crescere sano e felice, e questo può avvenire se ci prendiamo cura delle sue necessità, senza entrare in legami che possono alla lunga divetare morbosi: amore è libertà e rispetto, possiamo amare i nostri bambini senza “costringerli” e costringerci in una simbiosi che se nei primi mesi può anche essere funzionale, nel lungo periodo diventa infine dannosa.

Allo stesso modo, non acceleriamo i tempi di sviluppo, che per ogni bambino sono diversi: per esempio potremmo accorgerci che il nostro bambino impara qualcosa e dopo pochi giorni sembra averla scordata. È possibile che stia solo attraversando una regressione e che la situazione si sistemi dopo pochi giorni: un po’ di pazienza e l’abilità nuova tornerà già affinata.

Naturalmente, come per ogni altra situazione, se vedi che un problema simile persiste senti immediatamente il tuo pediatra di riferimento che saprà certamente consigliarti meglio di un articolo sul web.

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Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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