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Novembre 2, 2023

Nel mondo moderno della medicina, tecnologie innovative continuano a giocare un ruolo cruciale nel fornire un approccio olistico alla cura della salute. Una di queste tecnologie è la flussimetria fetale. In questo articolo, esploreremo in dettaglio vari aspetti di questa procedura diagnostica.

Quando si fa la flussimetria fetale?

La flussimetria fetale è generalmente consigliata dal medico durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, quando è possibile monitorare efficacemente la circolazione sanguigna del feto. È particolarmente utile in casi in cui ci sono potenziali rischi per la salute del feto.

La tempistica di quando eseguire la procedura dipende da vari fattori, tra cui la presenza di condizioni mediche preesistenti nella madre, il rischio di parto pretermine o la presenza di anomalie fetali. Un medico esperto sarà in grado di guidarti su quando sia più appropriato eseguire la flussimetria fetale.

A cosa serve la flussimetria in gravidanza?

La flussimetria fetale è un esame non invasivo che viene utilizzato per monitorare la salute e il benessere del feto in utero. Questa tecnologia utilizza un’ecografia Doppler per misurare il flusso di sangue attraverso i vasi del feto, tra cui l’arteria umbilicale, l’arteria cerebrale media e il dotto venoso.

L’importanza di questo esame risiede nel fatto che permette di identificare qualsiasi anomalia nel flusso sanguigno fetale, il che può essere indicativo di diverse condizioni come la crescita intrauterina ritardata, la preeclampsia o altre complicanze. Questa anticipazione può facilitare interventi tempestivi e migliorare significativamente le prospettive di salute del feto.

Cosa si vede con la flussimetria fetale?

Come abbiamo detto, la flussimetria fetale fornisce informazioni dettagliate sul flusso sanguigno del feto. Mostra l’andamento delle onde del flusso sanguigno nelle arterie umbilicali e cerebrali, così come nel dotto venoso.

Oltre al flusso sanguigno, l’esame può anche rivelare informazioni sui vasi sanguigni del feto, inclusa la presenza di eventuali ostruzioni o anomalie. Inoltre, può mostrare il posizionamento del cordone ombelicale e la quantità di liquido amniotico.

Come devono essere i valori della flussimetria?

I valori della flussimetria fetale possono variare in base a vari fattori, tra cui l’età gestazionale, le condizioni di salute del feto e la presenza di eventuali complicanze. Tuttavia, ci sono alcuni range di riferimento che vengono considerati normali.

Per esempio, nell’arteria umbilicale, il rapporto tra la velocità massima del sangue durante la contrazione del cuore (S) e quella durante il rilassamento (D) dovrebbe essere inferiore a 3. Valori superiori a questo possono indicare potenziali problemi, come una restrizione della crescita o altri problemi di salute.

Il dotto venoso ha un diametro di 1-2 mm e una velocità di 65-75 cm/sec. Circa il 25-30% del sangue passa attraverso il dotto venoso a 20 settimane di gravidanza, riducendosi al 20% a 30 settimane. Sono necessari quattro cicli di flusso quando il feto è in quiete. Normalmente, la velocità è di 40-100 cm/sec.

La vena cava inferiore viene misurata nell’addome tra la confluenza delle vene epatiche e l’uscita del dotto venoso. Il valore normale dell’indice di precarico, che riflette la pressione nel ventricolo, è fino a 0,37.

Il flusso di sangue nella vena ombelicale aumenta con l’età gestazionale. A 23 settimane, va da 33 a 54 ml/min, aumentando fino a 220-320 ml/min a termine. Se si tiene conto del peso corporeo, il flusso si riduce con l’avanzare della gravidanza. Il flusso può essere pulsatile fino a 15 settimane, ma poi non più.

Si può anche misurare il rapporto tra il forame ovale e l’ampiezza dell’atrio destro come indicatore di rischio nei feti.

Cosa succede se la flussimetria non va bene?

Se i risultati della flussimetria fetale indicano potenziali problemi, il prossimo passo sarà rivolgersi a un medico per una valutazione più approfondita. Potrebbe essere necessario un monitoraggio più stretto del feto o ulteriori test diagnostici.

In alcuni casi, a seconda della natura del problema, potrebbe essere necessario intervenire con un trattamento medico o chirurgico. Tuttavia, è importante ricordare che un risultato anormale non significa necessariamente che ci sia un problema serio. Può semplicemente indicare la necessità di ulteriori indagini.

Come capire se c’è sofferenza fetale?

La sofferenza fetale è uno stato in cui il feto non riceve un adeguato apporto di ossigeno. I segnali di allarme possono includere una diminuzione dei movimenti fetali, anomalie nel ritmo cardiaco del feto o anomalie nel flusso sanguigno osservate durante la flussimetria fetale.

È importante sottolineare che solo un medico esperto può diagnosticare correttamente la sofferenza fetale. Se hai preoccupazioni relative alla salute del tuo feto, è fondamentale consultare il tuo medico o un professionista sanitario qualificato.

Noi siamo con te.

Alla luce di quanto scritto fin qui, possiamo dire che la flussimetria fetale si rivela un importante strumento diagnostico per monitorare la salute del feto durante la gravidanza. Noi di Genitore Informato, ci impegniamo a supportarti fornendoti guide, corsi e consulenze personalizzate per aiutarti in ogni fase del tuo percorso genitoriale. Ricordati, la tua salute e quella del tuo bambino sono la nostra priorità numero uno e in questo percorso non sarete mai soli, perché noi siamo con voi.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

Dott. Severino Cirillo

Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.

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