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Agosto 23, 2022

Oggi parliamo di giochi da maschi e giochi da femmine, e lo facciamo perché siamo negli anni 20 del 2000 ed è incredibile che dobbiamo ancora parlare di un argomento di questo tipo. Cominciamo subito parlando di cosa ha senso parlare.

SESSO E IDENTITÀ DI GENERE

Come facciamo a distinguere quale è un gioco da maschiaccio e uno da femmina? È sempre più semplice rispondere a queste domande: non ci sono giochi da maschio e giochi da femmina. Ogni gioco permette al bambino di sviluppare determinate abilità, e non c’è genere all’interno di un gioco, così come non ci sono distinzioni sessuali nette.

Il gioco è una simulazione della realtà o dell’immaginazione dei soggetti del gioco e, come tale, include archetipi e stereotipi di quelle realtà. Non significa, però, che queste siano appannaggio di un solo genere.

Ti faccio un esempio pratico: hai mai bevuto un tè o una qualsiasi altra bevanda? Se lo hai fatto, ti renderai conto che non è un’attività da maschio o da femmina.

Perché, dunque, molti di noi pensano che fingere di cucinare o fare un tea party debba essere uno dei giochi da femmine.

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I GIOCHI E IL LORO CONTESTO

Hai mai abitato all’estero? Se lo hai fatto, ti sarai accorta che i ruoli della società sono diversi dai nostri. Per esempio ci sono società, come quelle del Nord Europa, in cui le donne assumono molti più ruoli “maschili” rispetto a quanto accade in Italia. Le loro lingue, spesso, includono pronomi senza genere, perché maschio e femmina sono trattati equamente.

La stessa cosa vale per i giochi: tutti i bambini sono liberi di giocare a ciò che desiderano perché questo non determina la loro identità o la loro inclinazione sessuale futura: determina solo quale abilità stanno imparando, mentre si godono la vita con i loro compagni di gioco.

Giocare, da bambini, significa simulare una situazione di vita reale attraverso un’attività sicura.

Il bambino, attraverso il gioco, impara i limiti dell’interazione, dove ci si fa male, quando fermarsi e quando spingere durante un’attività, impara cosa può e non riesce a fare, impara le differenze tra ruoli.

Tutto quello che sai, potresti averlo imparato attraverso un gioco.

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MASCHIO E FEMMINA

Parliamo dell’ambito scientifico: il maschio e la femmina sono biologicamente diversi? Nì. Cosa intendiamo per Nì

Intendiamo che il nostro patrimonio genetico è fondamentalmente ermafrodita: prima di evolverci in maschio o femmina, fisicamente, siamo tutti “femmine”. Al momento in cui gli ormoni ci fanno evolvere in uno o nell’altro sesso, le ovaie restano al nostro interno o si spostano all’esterno, diventando testicoli.

All’interno, poi, della nostra biologia, abbiamo diverse calibrazioni degli stessi elementi che ci fanno poi vivere in un corpo da uomo o da donna. Questo, poi, influenza in maniera solo relativa la nostra identità di genere e attrazione sessuale, che sono altre cose di cui tener conto. Una persona può essere fisicamente donna, sentirsi uomo a livello psicologico e potrebbe amare uomini o donne nello stesso modo.

E non c’è niente di sbagliato: se pensi che ci sia qualche problema in tutto questo, forse sei tu che hai bisogno di terapia. Pensaci.

Confondere l’identità fisica “biologica” con l’identità di genere e con le tendenze sessuali è un problema molto comune, che non possiamo permetterci di fare con i nostri bambini.

Se fino a pochi anni fa esisteva un “disturbo d’identità di genere” ora questa non è più una diagnosi di disturbo mentale. Con “Disforia di genere” si identifica solo il disagio provato da una persona che si trova a vivere in un corpo del sesso opposto.

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DUNQUE ESISTONO GIOCHI DA FEMMINE O DA MASCHI?

La risposta a questa domanda è: dipende. Dipende dalla cultura in cui si è, dipende dal paese in cui si è nati e dalla tradizioni di quel paese.

E proprio perché la risposta dipende da così tanti fattori, è una prova del fatto che non ci sono giochi da femmine o da maschi, ma è solamente una convenzione sociale.

Le convenzioni sociali, come avrai notato, cambiano nel tempo. Fino a qualche anno fa, si ascoltava rock, ci si vestiva con i capelli cotonati e ci si truccava in maniera eccessiva: adesso va di moda la trap e i tatuaggi in faccia sono considerati abbastanza normali.

Le convenzioni variano e così variano le culture. Ignorare questo fatto significa essere fuori dalla realtà: ma c’è una cosa bella della realtà… non cambia se tu non ci credi.

La cosa più saggia è trattare ogni gioco come la simulazione di un’abilità: trattando i giochi in questo modo, sarai in grado di aiutare tuo figlio a svilupparsi nella maniera migliore possibile.

Mio figlio non può far finta di cucinare!

Prova a immaginare il tuo piccolino con un grembiule che usa una cucina finta: da grande potrebbe diventare uno chef. Sicuro che sia un gioco da femmine?

Oppure la tua piccola giocare a calcio insieme a maschi più grandi e, fra 15 anni, finire a vincere la Champion’s League e guadagnare 500 volte quello che guadagni tu in un mese.

Oppure il tuo bambino si veste spesso da donna e a 20 anni è già il più grande stilista del mondo e, “incredibile”, è eterosessuale.

Non possiamo decidere noi, secondo i nostri stereotipi mentali, chi e cosa dovrà essere nostro figlio. Non possiamo prevederlo e non possiamo impedirgli di svilupparsi al massimo delle sue potenzialità solo per categorie mentali limitate che abbiamo e che ci hanno tramandato.

Non esistono giochi da maschio e giochi da femmina.

Esistono giochi che insegnano abilità. Esistono giochi che fanno crescere le capacità fisiche, cognitive e comunicative di tuo figlio.

Con i giochi tuo figlio capisce chi è, cosa è giusto e sbagliato fare, quali sono i limiti propri e delle altre persone, quali sono le sue inclinazioni, come rapportarsi con gli altri e con le proprie emozioni.

Con il gioco, tuo figlio o tua figlia, diventa chi è veramente.

Lasciali giocare.

Se vuoi sempre essere sicura di fare le scelte giuste per i tuoi figli, puoi entrare nel nostro gruppo riservato in cui potrai avere sempre contatto con me e diversi specialisti dell’infanzia.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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