Il bambino sviluppa le sue capacità senso-motorie fin dalla nascita e un modo è il gioco del cucù.
Le interazioni continue con il mondo esterno gli permettono di adattarsi e di creare strutture per apprendere e immagazzinare sempre meglio ogni avvenimento.
Adattarsi al mondo esterno, per lui, non è affatto semplice e comporta un grande stress.
Le azioni che il bambino compie, via via sempre più complesse, gli permettono di conoscere gli oggetti, lo spazio e rafforzano le interazioni con le persone che si occupano di lui.
In questo articolo andiamo ad osservare un passaggio molto importante che riguarda la fase di apprendimento di un bambino di circa otto mesi.
In questa fase di scoperta, il bambino afferra, manipola ed esplora tutto quello che gli capita tra le mani.
Il mezzo preferito per scoprire gli oggetti, in questa fase, è la bocca.
Attraverso la bocca ne scopre il gusto, la composizione; poi lo lancia e ne scopre il suono e la reazione alla caduta.
Ma perché ha bisogno di scoprire tutte queste cose?
Perché il bambino, a questa età, non conosce il mondo come lo conosciamo noi adulti e queste modalità sono le uniche apprese fino ad ora, che gli permettono di scoprire il mondo.
“Permanenza dell’oggetto”

Dove va a finire il mio giocattolo quando lo metto sotto il fazzoletto?
Bene, il vostro bambino fino a quest’età, circa 8 mesi, non ha ancora sviluppato il concetto di permanenza dell’oggetto secondo cui un oggetto continua a esistere anche se non è in vista.
Il vostro bambino ha sempre creduto che l’oggetto, una volta tolto dalla sua vista, smettesse di esistere.
Perché è importante che il bambino sviluppi questa competenza?
Il bambino, grazie a queste nuove capacità, nasconde gli oggetti e poi li ritrova salutandoli e ridendo.
A questo punto il bambino tende a lanciare lontano l’oggetto per poi andarlo a riprendere.
A seguito dell’acquisizione della “permanenza dell’oggetto” c’è quello della “permanenza delle persone”.
“Permanenza delle persone”
Esattamente come con gli oggetti, il bambino impara che l’adulto, anche se si allontana da lui, esiste ancora e lo vedrà più tardi.

Questo è un passaggio molto importante per i bambini in fase di distacco dal genitore.
Nel momento in cui lasciamo il nostro bambino a una persona di fiducia o al nido, è importante salutare il proprio bambino e dire che torniamo presto.
Se il bambino ha già acquisito il concetto di “permanenza delle persone”, risulta meno difficoltoso il saluto e in lui l’ansia della separazione è minore perché sa che, anche se ci allontaniamo da lui, non scompariamo del tutto.
Come aiutare il bambino a rafforzare queste capacità?
Attraverso il gioco:
- Nascondiamo i giochi sotto pezzi di stoffa per poi farglieli trovare
- Molti giochi per l’infanzia di linea montessoriana
- Nascondiamoci e poi torniamo da lui
- Facciamo il gioco del cucù
Il gioco del Cucù
Attraverso questo gioco, il bambino, si allena ad allontanarsi dalla mamma.
Il fatto che per qualche istante, l’adulto non sia più davanti ai suoi occhi e poi riappaia, lo fa divertire molto e lo allena a gestire e via via abbandonare l’ansia dovuta all’allontanamento.
Grazie a questo gioco e a giochi simili, negli anni sarà in grado di distinguere sempre di più la realtà dalla fantasia.
Sviluppo del gioco del cucù
- La mamma si mette le mani davanti agli occhi
- Dopo qualche istante abbassa le mani e dicendo “cucù”
- Si ripete il gioco aspettando che il bambino provi a togliere le mani dalla faccia della mamma
- Si mette davanti agli occhi oggetti sempre più grandi: giornale, scatole, libri..
- Si copre l’intera figura magari dietro un mobile
Se vedi che il tuo bambino è molto spaventato, riappari subito e tranquillizzalo.
Lo specchio
L’interesse per lo specchio solitamente arriva qualche tempo prima, fino ad ora però non ha mai distinto la sua immagine reale da quella che vede riflessa.

Solitamente il bambino allunga la mano in direzione dello specchio per poter toccare cosa c’è oltre.
Intorno ai sette-otto mesi, se un genitore si posiziona alle sue spalle mentre è seduto davanti allo specchio, inizialmente tenta di arrivare al genitore attraverso lo specchio poi, si gira per verificare che quello che vede riflesso corrisponde alla realtà.
Questo lo aiuta nella comprensione dello spazio.
Per capire se il tuo bambino si riconosce allo specchio potresti:
- Mettere il bambino davanti allo specchio
- Fare un puntino rosso sulla fronte del tuo bambino
- Vedere come si svolge l’interazione
Se il bambino cerca di togliere il puntino dalla sua immagine riflessa significa che ancora non ha compreso di essere lui, se invece cerca di toglierlo direttamente dalla sua fronte allora si riconosce.
Sia la permanenza degli oggetti e delle persone sono un passaggio molto importante della crescita del bambino, un punto fermo dello sviluppo cognitivo e della socializzazione.
Ci sono molte cose da conoscere nei primi tre anni del bambino (non solo il gioco del cucù) e non sempre abbiamo il tempo di studiare, mentre le cose succedono. Per questo ho pensato di creare una piccola community in cui darti il mio totale supporto, insieme a quello di diversi esperti di infanzia.
Questa community si chiama GI FAMILY ed è il fiore all’occhiello del nostro lavoro. Se vuoi sentirti preparata e supportata sempre, ti invito a entrare!