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Aprile 15, 2023

“Il gioco è il lavoro dei bambini”, diceva Maria Montessori e non a caso: giocare è un’attività fondamentale per lo sviluppo dei bambini, attraverso il quale imparano a conoscere il mondo che li circonda, ad esprimere la loro creatività e a sviluppare abilità cognitive, sociali ed emotive. Il gioco destrutturato è una forma di gioco spontaneo e libera, che offre ai bambini l’opportunità di esplorare e sperimentare senza vincoli e limiti predefiniti. In questo articolo, ci concentreremo su come proporre il gioco destrutturato, l’importanza dei Loose Parts, il gioco autonomo, il gioco simbolico e il ruolo dei genitori nella promozione di questi aspetti del gioco. Cominciamo subito.

Quali sono le attività che vanno definite come gioco?

Il gioco può assumere molte forme e può essere classificato in base a diversi criteri, tra cui il livello di struttura, l’obiettivo e il grado di interazione sociale. Il gioco destrutturato si contraddistingue per la sua natura spontanea, flessibile e aperta, che permette ai bambini di esprimere liberamente la loro creatività, curiosità e iniziativa e aumentare la propria autostima.

Se ci pensi, si può giocare davvero con qualsiasi cosa, se si possiede il giusto livello di attenzione e fantasia: un bambino, prima che la sua attenzione venga spezzettata dal mondo dell’informazione, in genere ha tantissimo di entrambe (naturalmente se non sono presenti problemi neurologici oppure DSA per i bambini più grandi). Alcuni esempi di gioco destrutturato includono il disegnare, modellare con l’argilla, giocare con sabbia e acqua, costruire con materiali vari, creare storie e ruoli immaginari, esplorare la natura e risolvere problemi autonomamente.

giochi destrutturati

Come proporre il gioco destrutturato?

Per favorire il gioco destrutturato, è importante che il bambino possa interagire – e sia abituato a interagire – in un ambiente stimolante e sicuro, che offra ai bambini una varietà di materiali, oggetti e risorse da manipolare, combinare e trasformare secondo la loro fantasia e interesse. È anche fondamentale garantire loro tempo libero e spazio per giocare senza interruzioni, pressioni o aspettative da parte degli adulti. Inoltre, è utile incoraggiare l’espressione delle emozioni, l’ascolto attivo e il rispetto delle idee e delle scelte altrui, promuovendo un clima di condivisione, cooperazione e inclusione.

A tal proposito ti raccontiamo una breve storia.

I parchi di Sorensen

Nel 1943 l’architetto paesaggista Carl Theodor Sørensen ha testato la sua idea di junkyard playground, un parchetto giochi fatto praticamente con pezzi di scarto e quella che considereremmo spazzatura. In brevissimo tempo questi parchi, che lasciavano la libertà ai bambini di fare quello che volevano con quello che trovavano, furono un grande successo.

Non solo: il tasso di infortuni, nonostante sia controintuitivo, era molto più basso di un parchetto normale, oltre alla quasi totale mancanza di atteggiamenti di bullismo: questo perché i bambini avevano grande libertà e molto più spazio creativo e collaborativo.

Naturalmente un parco del genere non è esente da infortuni, nessuno tipo di luogo lo è e adesso non è più possibile con le nuove regolamentazioni creare ambienti di questo tipo, ma è solo per mostrare che dove il bambino ha spazio di manovra, crea e sta meglio.

Cosa sono i Loose Parts?

I Loose Parts sono elementi naturali o artificiali, facilmente accessibili e manipolabili, che possono essere utilizzati in modo creativo e versatile dai bambini nel gioco destrutturato. Essi includono materiali come legnetti, pietre, conchiglie, foglie, tessuti, bottoni, tubi, reti, scatole, corde e molti altri. I Loose Parts stimolano la curiosità, l’esplorazione e la sperimentazione, invitando i bambini a scoprire le proprietà, le funzioni e le potenzialità di ogni elemento, nonché a inventare nuove soluzioni e applicazioni. Essi favoriscono l’autonomia, la responsabilità e la consapevolezza dei propri processi di apprendimento e di problem-solving.

Un ottimo esempio è il cestino dei tesori, in cui il bambino trova diversi oggetti, spesso in legno, con cui sperimentare in moltissimi modi (qui ne trovi uno molto bello, che abbiamo testato anche noi in prima persona).

Come incentivare il gioco autonomo?

Il gioco autonomo è una forma di gioco destrutturato che si basa sull’iniziativa e sull’autoregolazione dei bambini, senza l’intervento diretto degli adulti. Per incentivare il gioco autonomo, è importante valorizzare la motivazione intrinseca, l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità dei bambini, evitando di imporre obiettivi, regole o valutazioni esterne. È anche opportuno offrire loro una gamma di opportunità e sfide che rispecchino i loro interessi, bisogni e livelli di competenza, permettendo loro di scegliere, decidere e negoziare liberamente.

gioco destrutturato

Che cosa si intende per gioco simbolico?

Il gioco simbolico è un tipo di gioco destrutturato che coinvolge l’uso dell’immaginazione, della rappresentazione e della comunicazione per creare mondi, personaggi e situazioni fittizi. Esso include attività come il gioco di ruolo, la drammatizzazione, il disegno, la narrazione e la musica, che permettono ai bambini di esprimere e condividere pensieri, sentimenti, esperienze e conoscenze in modo ludico e significativo. Il gioco simbolico contribuisce allo sviluppo della creatività, della flessibilità mentale, della comprensione sociale e della capacità di mettersi nei panni degli altri.

Noi siamo al tuo fianco.

Da Genitore Informato, siamo impegnati a sostenere i genitori nel loro percorso di crescita e apprendimento, fornendo loro informazioni, risorse e strumenti per favorire il benessere, la felicità e la realizzazione dei loro figli. Il gioco destrutturato è una delle aree in cui riteniamo sia importante investire tempo ed energie, per permettere ai bambini di sviluppare al meglio le loro potenzialità e di vivere un’infanzia ricca, stimolante e gratificante. Se hai bisogno del nostro supporto, lo puoi ricevere attraverso le nostre guide e corsi, e le consulenze personalizzate per aiutarti a risolvere problemi specifici.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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