Osservare il proprio bimbo appena nato mentre dorme è il passatempo preferito di ogni mamma, tutte le sue smorfie, i suoi sorrisi e i piccoli movimenti che fa nel sonno sono nuove piccole scoperte che a volte trasmettono dolcezza, ma altre possono anche destare un po’ di preoccupazione in un genitore che nota nel sonno del neonato agitazione, smorfie e magari qualche crisi di pianto.
È normale quindi porsi delle domande sull’attività onirica dei piccoli che è differente rispetto a quella degli adulti e inizia a manifestarsi già nell’utero materno.
Le teorie e le ricerche che sono state fatte sui sogni del neonato e sulla memoria fetale sono davvero molto interessanti e aiutano i neo genitori a capire cosa succede quando i bambini ridono nel sonno, piangono o non stanno fermi un attimo.
Quando sogniamo e perché i neonati sognano?
Spesso noi adulti non ricordiamo di aver sognato, ma nonostante questo lo facciamo regolarmente tutte le notti per più di una volta e suddividiamo i sogni in piccoli episodi di 15-20 minuti in fasi equidistanti tra loro.
Tutto ciò accade quando ci troviamo nella cosiddetta fase REM in cui il corpo è in uno stato di abbandono totale e le gli occhi si muovono rapidamente sotto le palpebre.
Il sonno del neonato è differente dal nostro, si suddivide in momenti di sonno leggero, profondo e REM, in cui però non c’è alcuna ”paralisi”, anzi il piccolo può fare movimenti rapidi, aprire o chiudere le mani e addirittura impallidire.
Anche i sogni dei bambini sono differenti dai nostri, nessun esperto può dire espressamente che cosa vedono o provano mentre dormono, l’unica certezza è che già nell’utero materno il feto passa molte ore a dormire e vivendo di sensazioni è molto probabile che trasformi le voci, i suoni e le impressioni che prova, in immagini che prenderanno una forma più distinta nelle prime settimane di vita, quando finalmente aprirà gli occhi, scoprirà il mondo e il cervello registrerà esperienze sempre più complesse.

Quali sono gli incubi di un neonato?
Fino ai due anni è davvero molto difficile che il bambino riesca a spiegare quello che sogna o gli incubi che ha avuto durante il sonno, molto spesso però intorno ai 18 mesi inizia a comparire una nuova fase detta di ”panico notturno” in cui il neonato piange, si sveglia anche più volte la notte in preda al terrore e fatica a riaddormentarsi. L’unica cosa che possono fare i genitori è cercare di tranquillizzare il piccolo e aiutarlo dolcemente a riprendere sonno.
Conviene contattare il pediatra, per capire se questo malessere è legato a una condizione fisica, quando gli episodi diventano più frequenti e difficili da risolvere, se il pianto è inconsolabile può infatti essere presente un dolore o un malessere fisico nel bambino.
È molto probabile quindi che il neonato possa avere a modo suo degli incubi e cercare di calmarlo e tranquillizzarlo è l’unica cosa che mamma e papà possono cercare di fare, senza allarmarsi o spaventarlo ulteriormente.
Quando i bambini ridono nel sonno?
Non esiste nulla di più bello dei bambini che ridono nel sonno, soprattutto quando sono ancora neonati e magari fanno un mega sorriso soddisfatto dopo una bella poppata.
Generalmente si immagina cosa starà sognando il piccolino per essere così felice e sereno, magari il seno della mamma o semplicemente il calore e il profumo dello sua pelle.
Recenti studi hanno dimostrato che il sorriso è quasi sempre dovuto a un movimento involontario dei muscoli, non necessariamente causato da una correlazione con uno stato mentale, ma semplicemente provocato da un naturale spasmo muscolare.
Occorre però fare attenzione a un piccolo particolare, durante i primi attimi di vita del neonato conviene monitorare tutti le sue reazioni, belle o brutte che siano. Il sorriso frequente e prolungato può essere sintomo di una patologia ben più grave: l’epilessia che può manifestarsi attraverso questo sintomo dal decimo mese di vita del bambino, può causare anche crisi notturne e peggiorare nel corso degli anni.
Le reazioni dei bambini quando dormono sono davvero carine e simpatiche, oltre a cercare di capire cosa sta sognando il piccolo è meglio far attenzione ai piccoli dettagli che possono essere fondamentali per il suo benessere e il suo sviluppo.
Il sonno e i sogni sono importantissimi per consolidare nuovi apprendimenti ed esperienze, se tutto ciò non avviene in maniera classica e lineare possono comparire piccoli campanelli d’allarme nel riposo del neonato.

Quando i neonati piangono nel sonno
Un neonato che piange esprime un suo disagio, il bisogno di qualcosa o semplicemente voglia di coccole e contatto fisico, questo è l’unico modo che ha per comunicare e se un bambino nei suoi primi mesi di vita inizia a piangere mentre dorme vuole dire qualcosa.
A volte è semplice stanchezza: se il piccolo è esausto faticherà ad addormentarsi e anche durante il sonno continuerà attraverso il pianto ad esprimere un disagio.
Al contrario di un adulto che nella fase REM è totalmente immobile, il bambino può muoversi e compiere azioni involontarie, può quindi capitare che sia inconsolabile e continui a piangere nonostante gli occhi chiusi e le dolci parole della mamma che cercano di tranquillizzarlo.
In alcuni casi, soprattutto durante i terrori notturni, cercare di contenere il neonato e insistere nel volerlo calmare può peggiorare la situazione e prolungare la crisi di pianto.
Aspettare e osservare con calma e pazienza alcune volte è l’unica soluzione possibile, capire il suo bisogno e cercare di soddisfarlo farà sicuramente calmare il bambino che piange nel sonno.
In queste situazioni non bisogna mai cercare di svegliare il neonato, disturbare il suo sonno, anche se agitato, può peggiorare ancor di più la situazione, aspettare in silenzio che si tranquillizzi è il sistema migliore per farlo stare bene.
Osservare il riposo del neonato e non disturbarlo è fondamentale per consentirgli di crescere bene e sviluppare adeguatamente il suo cervello che durante il sonno consolida e ripassa tutti gli schemi istintivi e le emozioni provate durante la giornata.
Vivere con serenità ogni fase della vita del bambino è la cosa migliore da fare per permettergli di essere sereno e in buona salute.
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