Tutti i genitori, prima o poi, disgraziatamente scoprono il metodo Estivill.
Alcuni ne vengono a conoscenza proprio dal pediatra di riferimento, altri ancora lo scoprono parlando con delle altre mamme o facendo ricerche disperate online, dopo tante nottate insonni.
Un metodo del quale si può anche non conoscere il nome, Estivill, ma si conosce la modalità: pianto del bambino prima di lasciarsi andare al sonno.
Questo metodo è raccontato in un libro, che purtroppo ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.
Vediamo cosa prevede questo metodo.
IL METODO
Ecco i passaggi che scandiscono il metodo Estivill:
- introdurre una routine serale di addormentamento, al termine della routine il bambino viene posizionato nel suo lettino e l’adulto deve uscire dalla stanza. Questa procedura viene messa in atto tutti i giorni alla stessa ora.
- quando il bambino inizia a piangere, bisogna aspettare a rientrare nella stanza, lasciando così piangere il bambino per qualche minuto, questa tempistica di attesa deve aumentare ogni giorno di qualche minuto.
- al rientro nella stanza, il genitore può confortare a parole il proprio bambino senza però prenderlo in braccio
- il bambino si abitua quindi a dormire esausto e senza supporto da parte del genitore
Analizzando queste modalità possiamo notare che ci sono tantissimi punti deboli che possono mettere in pericolo il bambino.
Come abbiamo già detto nell’articolo relativo al co-sleeping, è importantissimo che il bambino dorma nella stessa stanza del genitore, in questo modo l’adulto può intervenire tempestivamente in caso di necessità.
Il rischio di SIDS, soprattutto nei neonati, è un pericolo da non sottovalutare, far dormire il bambino nella stanza del genitore è quindi importantissimo, fino almeno ai 12 mesi.
Altro punto, ahimè, molto triste è quello che prevede l’addormentamento da solo, nel suo lettino, mentre piange.
I bambini hanno necessità di essere supportati e confortati: la presenza e la rassicurazione da parte dell’adulto, aiuteranno il bambino a lasciarsi andare al sonno più serenamente.

A mio avviso, un bambino che si addormenta sfinito e stressato dalla mancanza dal genitore è un bambino che porterà ripercussioni di questi comportamenti a lungo andare.
Come ti sentiresti tu, in un momento di bisogno, a vedere che le persone che ti stanno accanto ti ignorano mentre soffri e piangi disperato?
Immagino che staresti ancora peggio e che te ne ricorderai quando sarà il momento.
PERCHÉ MOLTI SOSTENGONO IL METODO ESTIVILL?
Nonostante sia oramai risaputo essere un metodo dannoso per il bambino, per la sua crescita e per il suo benessere psicologico, molti consigliano questo metodo per abituare i bambini a dormire da soli.
Molti pediatri consigliano il metodo Estivill semplicemente perché non conoscono alternative: ricordiamoci che i pediatri si occupano della crescita del bambino, delle malattie e di tutto ciò che è “medico”, ma non sono esperti di educazione e di benessere mamma-bambino.
Il pediatra che consiglia il metodo Estivill si limita a dire al genitore:
“Il bambino deve imparare a dormire da solo, non viziatelo e lasciatelo nel lettino, si abituerà”
La verità è che non si tratta di vizi o di pianti: si tratta di presenza, conforto e amore, oltre che di soddisfacimento dei bisogni primari.
Chi vi consiglia di mettere in atto il metodo Estivill non è abbastanza aggiornato, non conosce la fisiologia dei bambini e sicuramente vi sta dando un consiglio sbagliato. Non solo, probabilmente pericoloso. Come abbiamo detto nell’articolo sul co-sleeping, lasciar dormire il bambino in un’altra stanza aumenta di circa il 1000% il rischio di SIDS.
Al giorno d’oggi riceviamo decine di mail ogni giorno dove ci raccontando di consulenti del sonno che promuovono queste modalità attraverso l’uso di messaggi su WhatsApp, si tratta per lo più di persone senza alcun titolo o delle improvvisate, alcune peraltro con procedimenti penali pendenti.
Nella migliore delle ipotesi queste persone vi preleveranno qualche centinaio di euro dal conto, nella peggiore delle ipotesi daranno consigli psicologici o consiglieranno pratiche mediche pericolose.
Ogni volta che volete affidarvi a qualcuno, cercate informazioni su questa persona, il minimo titolo che deve avere è una laurea nell’ambito che vi interessa. Se poi le informazioni sono poco trasparenti o i metodi insistenti, avete già capito che dovete andare altrove.

Per quanto riguarda il metodo Estivill, certo è stato scritto da un pediatra che però ha dovuto ritrattare tutto poco dopo, in vista di tutte le critiche i riscontri scientifici contro la tua tesi.
Ha cercato di giustificarsi dicendo che il suo metodo è stato creato per bambini più grandi ma diciamocela tutta, questo metodo non andrebbe utilizzato nemmeno con gli adulti.
ECCO COSA PENSIAMO NOI A RIGUARDO
La missione di Genitore Informato è chiara: vogliamo sostenere i genitori per crescere figli felici.
Da questo si evince che per noi le lacrime e i pianti estenuanti a fine serata dovrebbero essere solo un retaggio del passato.
A tutti quelli che dicono “Prendevamo mazzate e siamo cresciuti bene”, di solito rispondiamo che sono gli altri a giudicare se sono cresciuti bene davvero. E immancabilmente queste persone a malapena sanno scrivere in italiano, chissà che disastri stanno facendo con i loro bambini.
Per noi la serenità di una famiglia, la consapevolezza e la felicità di un bambino vengono al primo posto.
Non è un caso se abbiamo deciso di creare la nostra personale guida “Sonno Felice”.

Nella guida non facciamo miracoli, quello che facciamo è dare al genitore tutti gli strumenti per affrontare al meglio il momento del sonno e superare le difficoltà che si presenteranno.
Nella nostra guida, a differenza del metodo Estivill, la presenza del genitore è fondamentale.
Il genitore deve essere presente nella fase di addormentamento e soprattutto non deve lasciar piangere il bambino.
Il pianto porta il bambino a stressarsi, lo stress impedisce di riposare serenamente e quindi di dormire a lungo. Non ci vuole un genio a capirlo: se i livelli di cortisolo sono alti, l’addormentamento è difficoltoso. Un pediatra, queste cose, dovrebbe averle studiate.
Essere consapevoli, conoscere il sonno del bambino e sapere come intervenire è la chiave per aiutarlo a dormire serenamente e a lungo, chiaramente nel rispetto dei suoi risvegli fisiologici e dei suoi bisogni.