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Aprile 23, 2019

Nell’articolo di oggi parleremo di una cattiva abitudine che, volenti o nolenti, molti di noi utilizzano spesso: la manipolazione emotiva. Spesso nemmeno ce ne accorgiamo, di solito perché è stata lo standard delle nostre interazioni in famiglia o, semplicemente, perché non sappiamo nemmeno di cosa si tratti.

Vediamo come si presenta e come porvi rimedio.

Manipolazione emotiva: non mi vuoi bene se…

La frase per eccellenza usata da bambini e adulti in un’interazione puramente manipolativa è:

“Non mi vuoi bene se..”

A seguire ritroviamo tutte quelle inclinazioni necessarie ad ottenere quello che vorremmo in quel preciso istante.

Se non….
“fai i compiti” (detto da un genitore)
“mi fai vedere la tv” (detto da un bambino)
“fai quello che ti dico” (detto da un genitore)
se non usi il vasino” (detto da un genitore)

La manipolazione emotiva, come possiamo vedere, avviene quotidianamente nelle nostre interazioni.
Spesso è radicata così profondamente dentro di noi che non ci rendiamo nemmeno conto di metterla in atto.
I nostri bambini imparano molto presto da noi a utilizzarla.

La manipolazione emotiva non passa semplicemente attraverso le parole ma anche attraverso premi, lodi ma anche minacce e violenza psicologica.

I bambini imparano piccoli trucchetti, via via sempre più elaborati, per attirare l’attenzione dell’adulto: imparano molto presto che una faccia compassionevole e triste funziona abbastanza bene, che un capriccio al supermercato porta quasi sicuramente ad un gioco nuovo solo per stare bravo e in silenzio.

Prendiamo in esame quest’ultimo esempio: la spesa al supermercato.

I bambini stanchi di vagare nel carrello del supermercato per un periodo di tempo molto lungo, si trovano a fare i cosiddetti “capricci”, manifestano il loro disappunto attraverso il pianto, le urla, il lancio degli oggetti e così via..
Il genitore imbarazzato da questo comportamento si trova in uno
stato d’ansia e di vergogna.
Cosa succederà a questo punto?
Il genitore, troppo spesso, compra la tranquillità del bambino attraverso un gioco a scelta.
Il bambino
si calma per poter ottenere quel gioco.

La volta successiva, secondo te, come si comporterà il bambino?

Il bambino attua la manipolazione emotiva che ha imparato grazie al vostro comportamento.
Tornerete al supermercato e dopo poco il bambino manifesterà i pianti e le urla che ha scoperto essere incredibilmente potenti per ottenere quello che si vuole. A quel punto voi genitori nuovamente angosciati riconfermate l’effettiva efficacia del metodo con un altro gioco in regalo e da lì a poco diventerà un
circolo vizioso.

Ben presto vi chiederete come mai vostro figlio fa sempre i capricci, non vi ascolta e non sapete più come far rispettare la vostra autorità.

Quando inizia, un bambino, a manipolare il proprio genitore?

Possiamo addirittura notare che il nostro bambino di pochissimi mesi inizia a manipolarci con piccoli gesti.

Pensiamo alla mamma che porta il bambino all’asilo, affronta il momento della separazione e dopo una lunga giornata lo va a riprendere.
Il bambino poco dopo essersi ricongiunto con lei inizia a piangere singhiozzando.

La mamma si sente in colpa, crede che il bambino sia arrabbiato con lei.
L’educatrice riferisce alla mamma che il bambino ha tenuto dentro di sé tutte queste emozioni per l’intera giornata per poi lasciarsi andare in un pianto inconsolabile per svariati minuti tra le braccia della mamma.

In questo pianto il bambino sfoga le sue tensioni, si lascia andare tra le braccia della mamma ma allo stesso tempo
sta provando le prime sensazioni di manipolazione.

Il bambino sperimenta i propri limiti e il proprio potere di persuasione continuamente.
Il suo comportamento si consolida ogni volta che ottiene quello che vuole. Un bambino è molto più predisposto ad attivare meccanismi di manipolazione dei genitori se loro stessi attuano questa modalità nella loro vita.

I bambini manipolano anche i genitori per farli litigare tra loro: perché avviene?

Questo comportamento serve a stabilire e verificare chi è il capo in famiglia,  la parte più debole a cui rivolgersi per ottenere quello che si vuole.
Se i genitori litigano tra di loro piuttosto che risolvere il problema per il bambino allora il bambino impara che lo scontro tra loro gli conferisce il mantello dell’invisibilità e che tutto a questo punto gli viene concesso a causa di: sensi di colpa, frustrazioni, stanchezza.

Quando ci manipola nostro figlio?

Dire sempre sarebbe un po’ azzardato quindi mi limiterò a dire: spesso, durante la giornata.
Diventa una sfida continua: il bambino durante il pasto butta il cibo a terra per protesta e il genitore stanco di questo comportamento asseconda le voglie del bambino pur di pranzare in modo tranquillo e ordinato.

Il bambino guarda la tv ma è ora di andare a dormire e piange per vedere il cartone animato successivo così la mamma e il papà gli concedono un altro po’ di tempo pur di non farlo piangere.

Il bambino si annoia e troviamo noi per lui sempre mille soluzioni per riempire il tempo.

Scendere a compromessi, per il genitore, è un arma a doppio taglio: se da una parte abbiamo la felicità del nostro bambino nell’immediato, a lungo andare provoca una reazione a catena di comportamenti prepotenti e carichi di pretese.

Saper lasciar andare

La manipolazione emotiva, agita o subita da un bambino o un adulto non ha solo risvolti negativi, saper manipolare con ingegno e astuzia è una risorsa per un bambino.
Al giorno d’oggi, dove sopravvivono solo i più forti, soprattutto nell’ambito lavorativo, i bambini che imparano a gestire al meglio questa modalità di interazione avranno la possibilità di metterla in atto una volta cresciuti.
La chiave sarebbe imparare ad usare queste modalità nel modo corretto e migliore: per la cooperazione e non per la competizione.
Compito dell’adulto è aiutare il figlio NON concedendo ogni cosa.
L’adulto può anche prendere atto dell’intelligenza del figlio nell’approccio utilizzato.

È importante inoltre non essere troppo severi e rigidi con i propri figli e valutare quando concedere e lasciar andare e quando è bene intervenire con regole più o meno rigide.
Non bisogna trattare tutti i bambini o tutte le situazioni allo stesso modo, in alcune situazioni il bambino deve vivere la possibilità di fare quello che vuole.

Ci sono piccoli ma importanti accorgimenti da mettere in atto per migliorare il nostro rapporto con il bambino per evitare manipolazioni.
Il modo migliore per evitare le manipolazioni è conoscere a fondo il proprio modello educativo e assicurarsi che sia coerente e applicato da tutti in famiglia.

Per rendere facile l’educazione del bambino e la creazione di una famiglia educativa efficace abbiamo creato un percorso specifico. Se senti di aver bisogno di sistemare l’educazione del tuo bambino, è il percorso per te.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

Dott. Severino Cirillo

Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.

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