Tra gli eventi che generano più apprensione nei genitori ci sono sicuramente gli incubi bambini.
Il loro risveglio improvviso con pianti e urla, o un sonno particolarmente disturbato porta inevitabilmente ad interrogarsi sulle cause scatenanti di questi episodi, su come gestirli e, se possibile, prevenirli.
Gli incubi notturni, in realtà, sono manifestazioni abbastanza comuni nei bambini fino agli otto anni al punto che possono essere considerati una delle tante fasi della loro crescita.
Vediamo insieme quali possono essere le cause scatenanti più frequenti e qual è l’atteggiamento più adatto per affrontare questa situazione.
Cosa fare quando un bambino ha gli incubi?
Prima regola: mai rimproverarlo o assumere atteggiamenti che possano generare sensi di colpa.
Il bambino sta manifestando una situazione di malessere o di disagio e quindi ha bisogno di essere rassicurato e di sentirsi protetto.
Sarebbe dunque un errore minimizzare o, ancor peggio, ridicolizzare le sue paure perché gli incubi spaventano proprio per la loro capacità di sembrare molto concreti.
Spiegagli che è normale sentirsi spaventati, che capiterebbe anche ad un adulto e che non è una colpa!
Ascolta con pazienza il suo racconto per fargli acquisire fiducia in se stesso e chiarisci che non è reale. Crescendo questo esercizio gli farà esorcizzare le sue paure.
Nel caso in cui gli incubi diventino ricorrenti il racconto sarà lo strumento più utile per capirne l’origine ed intervenire opportunamente.
È assolutamente fondamentale che i genitori facciano sentire la loro vicinanza emotiva e fisica: l’abbraccio di mamma o di papà solitamente è il rimedio più efficace.
A volte può essere d’aiuto offrire un bicchiere d’acqua e poi restargli accanto fino a che non si addormenta.
In questa circostanza il bambino può ritrovare serenità trascorrendo il resto della notte nel lettone ma, se ritieni opportuno che rimanga nella sua stanza, può rivelarsi proficua la presenza di una lucina notturna e la promessa di lasciare le porte aperte per essere ancor di più a portata di voce.
Nel caso in cui il bambino stia avendo un incubo ma continui a dormire manifestando un sonno agitato, potrai fargli percepire la tua vicinanza tenendogli la mano, accarezzandolo, sussurrando la sua ninna nanna o semplicemente stendendoti accanto a lui fino a che non si sarà rasserenato.

Gli incubi notturni e il pavor nocturnus: differenze
Innanzitutto bisogna dire che gli incubi di per sé non rappresentano una condizione patologica: sono eventi quasi fisiologici nello sviluppo dei bambini.
Potremmo definirli inconsce manifestazioni di paure, di stress o di stanchezza vissute durante il giorno che poi trovano libero sfogo nel momento del sonno, quando si abbandonano le difese e le emozioni prendono il sopravvento.
Occorre comunque fare un’ulteriore distinzione tra incubi e brutti sogni: gli incubi proiettano una paura razionale generata da un qualcosa che accade e che genera uno stato di ansia o di rabbia che durante il giorno è repressa; i brutti sogni sono invece il frutto di una paura inconscia immotivata che i bambini non sanno ancora (o non vogliono) esprimere: l’esempio tipico è quello della paura dell’abbandono da parte dei genitori.
Un discorso diverso è invece quello del pavor nocturnus che è associabile ad un vero e proprio disturbo dell’ansia e, nella sua manifestazione, molto simile ad un vero e proprio attacco di panico: risveglio improvviso associato ad urla, frequenza cardiaca accelerata, sudorazione e respiro affannoso.
È un evento che non ha, di solito, collegamenti con un’immagine onirica ben precisa e il bambino potrà anche apparire confuso e con difficoltà a svegliarsi ed a riacquistare lucidità (in questi casi è normale, niente paura!).
In circostanze come queste, se non si riesce ad identificare la causa scatenante del disturbo per poter agire direttamente su quella, sarà meglio confrontarsi con il pediatra di riferimento.
Gli incubi più frequenti
Gli incubi più comuni sono quelli popolati da mostri, animali di vario genere o dalla paura che si verifichi un determinato pericolo: ognuno di loro è, come dicevamo, la proiezione di uno specifico evento vissuto nel quotidiano.
I mostri altro non sono che la rappresentazione onirica di un atteggiamento aggressivo, tenuto solitamente da un adulto, nei confronti del bambino stesso o anche di altre persone.
Che si tratti di un familiare, di un insegnante o di un amico di famiglia, il bambino soffre di questa frequentazione e lo rappresenta, nei sogni, con fattezze spaventose.
Gli insetti solitamente simboleggiano la difficoltà ad adeguarsi ad una nuova situazione.
Il cambiamento può essere quello della realtà familiare, nel caso di una separazione o di una nuova unione dei genitori; un’altra scuola o un’altra abitazione.
Gestire con attenzione l’adeguamento alla nuova realtà rassicurerà, di conseguenza, anche il loro riposo.
La paura di cadere indica la mancanza di stabilità, di chiari punti di riferimento e può essere dovuta anche ad un avvenimento che rompe la routine e che destabilizza le abitudini del bambino.
La paura di affogare è un chiaro segnale del temere di lasciarsi andare alle emozioni perché vissute come situazioni che possono sopraffare generando perdita del controllo e il rischio di rimanere delusi.
Qualunque sia la causa scatenante, i risvegli notturni causati da incubi devono preoccupare solo qualora diventino ricorrenti, altrimenti bisogna tenere ben chiaro che sono solo una proiezione dovuta ad un’elemento di disturbo, anche occasionale, della tranquillità quotidiana.
Occorre sapere che è possibile contrastarli e prevenirli usando delle accortezze.

Come aiutare il bambino a rilassarsi?
Poter contare sull’ascolto dei genitori dà al bambino fiducia e sicurezza.
Sempre fondamentale per i più piccini stabilire una routine che scandisca i ritmi sonno-veglia e creare dei piacevoli rituali della buona notte.
Sarebbe meglio evitare di andare a dormire troppo stanchi o dopo aver visto programmi televisivi scanditi da ritmi intensi.
Impara a dedicare un po’ di tempo a questa fase della giornata, ripercorrendo insieme i momenti più belli: questo lo indurrà a formulare pensieri felici che lo faranno addormentare con più serenità.
Se hai difficoltà con il sonno del tuo bambino, abbiamo realizzato un percorso dedicato proprio a questa fase, si chiama “SONNO FELICE” e lo provi a questo link: