Le emozioni del bambino sono spesso contrastanti e incontrollate. Le emozioni del bambino sono importanti da gestire nella maniera migliore, già dai primi periodi di crescita.
Durante lo sviluppo, insieme all’adulto, i bambini imparano a gestire le proprie emozioni.
Imparare a gestire le emozioni non è semplice: avrai notato che ci sono adulti che ancora non hanno imparato a farlo. Questi adulti difficilmente insegneranno ai propri figli una cosa che non sono in grado di attuare nemmeno su se stessi.
È importante insegnare ai propri figli a gestire le emozioni fin dalla primissima infanzia, perché questo permette loro di avere il controllo sulla propria frustrazione, ira, paura… e ad affrontare meglio il distacco dal genitore e le liti con i fratelli o coetanei.
Le emozioni del bambino hanno sfumature tutte diverse e il passaggio da una all’altra avviene spesso in un tempo brevissimo.

Spesso si tende a focalizzarsi sullo sviluppo misurabile del bambini, ad esempio l’andamento scolastico (sviluppo cognitivo), lo sviluppo fisico, le interazioni e si tende a non prendersi cura dello sviluppo emozionale.
Questo purtroppo porta a ciò che abbiamo detto poco fa:
- adulti immaturi
- incapaci di gestire le emozioni
- incapaci di educare alle emozioni
- infelicitÃ
- perdita di controllo
- Stati d’ansia e inflessibilità nelle percezioni
- …
Attendi a diventare genitore se non hai una maturità emozionale, oltre che personale.
Abitudini dannose per le emozioni del bambino
L’adulto tende a tradurre le emozioni deo bambino, a dargli un nome e un riconoscimento sostituendosi a lui.
Spesso questa traduzione viene presa come unica e vera, senza scavare abbastanza a fondo nelle motivazioni che hanno portato il bambino a quella determinata emozione.
Ricordiamoci che per il bambino ci sono eventi estremamente importanti, come per esempio un amico che ruba il gioco preferito: per l’adulto questo conflitto oltre che essere risolvibile è anche inutile, per il bambino invece comporta rabbia, frustrazione e sconforto.
Quello che dobbiamo fare è scavare molto più a fondo nelle emozioni del bambino e dove possibile, lasciare che si esprima senza imboccarlo.
Leggere più a fondo un comportamento significa diventare empatici con il nostro bambino, diminuire le distanze e creare un legame molto profondo.
Andiamo a fondo!
Vediamo un esempio pratico.
Quando il nostro bambino è molto arrabbiato per qualcosa che è successo, il nostro comportamento potrebbe essere quello di chiedere che finisca, sminuire l’accaduto e imporre tranquillità .
Il genitore che desidera scavare a fondo le ragioni che hanno portato il proprio bambino in quello stato, compie invece dei passi fondamentali:
- osserva il proprio bambino
- ne percepisce il dolore
- chiede al bambino come si sente
- chiede se è arrabbiato
- chiede le motivazioni
- chiede se ne vuole parlare
Grazie a questi passaggi si va ad agire non sull’irrequietezza del bambino, ma sulla radice del problema.
Nel momento in cui il genitore chiede al bambino di terminare con la sua dimostrazione di rabbia, non sta dando una soluzione al motivo che ha scatenato la rabbia ma sta solo soffocando l’espressione che ne deriva.
Andando invece ad indagare a fondo il problema, troverete insieme delle soluzioni e questo gli permetterà di affrontarlo più serenamente se si dovesse ripresentare in futuro.

Genitori che usano queste modalità hanno benefici sotto molti aspetti:
- migliore qualità dell’attaccamento
- bambini più sicuri nelle relazioni con i genitori
- bambini in grado di calmarsi prima durante il pianto
- migliore gestione delle emozioni
- condivisione
Andare a fondo delle proprie emozioni è un lavoro che possiamo e dobbiamo fare anche con noi stessi, ci aiuta a fare chiarezza su quello che proviamo, a fare ordine e gestire al meglio le situazioni.
Ci aiuta a gestire meglio i conflitti e aprire la mente.
Quali sono quindi i passaggi fondamentali da svolgere per lavorare sulle nostre emozioni e per aiutare le emozioni del bambino?
1) Riflettere sulle emozioni
Ci sono domande da porti e/o da porre al nostro bambino:
- Come ti senti adesso?
- Cosa succede dentro di te?
- Quale emozione stai provando?
2) Fai una pausa
Prenderti una pausa significa non agire d’istinto e non strafare, significa ragionare su cosa sta succedendo e chiedersi se dietro quella reazione improvvisa c’è qualcosa di più profondo.
3) Condividi il tuo punto di vista e sii aperto ad ascoltare il suo
4) Non sminuire il suo punto di vista, ma prendilo come punto di partenza su cui lavorare insieme e accettalo per quello che è, non per quello che vorresti che fosse.
Anche se il lavoro sulle emozioni del bambino è duro, difficile e poco lineare, riconosci l’importanza di un buon sviluppo emozionale. Imparare come interagire migliorerà le vostre relazioni e la qualità di vita dell’intera famiglia.
Io ti consiglio di non esitare a mettere in atto questi semplici passaggi e a tal proposito, ti suggerisco alcune semplici regole da applicare nei conflitti, per ottenere il massimo risultato.
Per gestire al meglio le emozioni del bambino e le tue, la cosa migliore è creare un ambiente sicuro e coerente dove tutta la famiglia possa svilupparsi. Abbiamo creato apposta un percorso strutturato per aiutarti in questo: scoprilo qui sotto.