Nell’articolo di oggi parleremo di un tema molto importante per le neo mamme: la montata lattea. Questo processo fisiologico è un momento cruciale nell’allattamento e può suscitare dubbi e preoccupazioni, specialmente quando fatica ad arrivare nonostante gli sforzi. Cercheremo di rispondere ad alcune delle domande più frequenti, con l’ausilio di fonti scientifiche affidabili.
Come si capisce che è arrivata la montata lattea?
Non sempre la montata lattea presenta sintomi specifici, dato che si tratta di un processo graduale che può iniziare senza causare disagi particolari. Talvolta però cambiamenti repentini nella fisiologia provocano una trasformazione nella composizione del latte, che passa dalle caratteristiche del colostro al latte vero e proprio.
Durante la montata lattea, è possibile che si verifichino cambiamenti nella frequenza e nella durata delle poppate, così come variazioni nel peso del neonato in entrambi i sensi.
Alcuni dei segni più comuni della montata lattea sono:
- Un senso di tensione al seno, di intensità variabile;
- Sensazione di calore e pesantezza in alcune zone del seno;
- Aumento del volume del seno;
- Lieve aumento temporaneo della temperatura corporea della mamma;
- Brividi avvertiti su tutto il corpo.
È importante non confondere la montata lattea con l’ingorgo mammario. La montata lattea si risolve fisiologicamente in pochi giorni, l’importante è monitorare la risoluzione dei sintomi e assicurarsi che non siano presenti altre problematiche come ragadi o altre infezioni.
Quanti giorni arriva la montata lattea?
La montata lattea inizia solitamente tra il terzo e il quarto giorno dopo il parto, e si completa nell’arco di 10-15 giorni con la formazione del latte maturo. Tuttavia, i tempi possono variare da donna a donna e solo in rari casi un eventuale ritardo può rappresentare un ostacolo all’allattamento.
In questo periodo di transizione è molto importante farsi seguire da un’ostetrica o da una consulente dell’allattamento IBCLC che possono seguirti per avviare al meglio l’allattamento al seno ed evitarti disagi.

Cosa fare per favorire la montata lattea?
Per favorire la montata lattea è importante praticare l’attacco al seno e le poppate frequenti, garantirsi un adeguato riposo, idratazione e una buona alimentazione. Il supporto psicologico può essere molto importante, così come il supporto del partner e l’assistenza da parte di personale (veramente) esperto in allattamento. In alcune circostanze specifiche, può essere utile anche la stimolazione manuale del seno o con tiralatte.
Cosa mangiare per far arrivare la montata lattea?
Non ci sono cibi specifici che possono accelerare l’arrivo della montata lattea. Tuttavia, una dieta equilibrata e ricca di nutrienti, unita a un’adeguata idratazione, può contribuire al benessere generale della neo mamma e, di conseguenza, favorire il processo di lattazione.
Se ti sei presa cura della dieta durante la gravidanza, dovresti sapere comee gestire una dieta in maniera ottimale, ma se senti il bisogno di consigli di nutrizione, puoi scegliere di affidarti a un nutrizionista, che saprà indicarti come gestire al meglio la tua alimentazione.
Quando arriva la montata lattea il seno fa male?
È possibile avvertire un senso di tensione o un leggero dolore al seno durante la montata lattea, dovuto all’aumento della produzione di latte. Tuttavia, questi sintomi sono generalmente temporanei e tendono a risolversi con l’avvio dell’allattamento. Se non dovessero farlo, parlane con il tuo ginecologo o con l’ostetrica per evitare problemi come l’ingorgo mammario o infezioni.
Come stimolare la montata lattea con tiralatte?
L’uso del tiralatte può aiutare a stimolare la montata lattea, soprattutto in casi specifici come quello del parto prematuro o quando mamma e neonato devono essere separati per ragioni di salute. Il tiralatte può essere utilizzato per eseguire una stimolazione meccanica del seno, al fine di conservare prima il colostro e poi il latte materno per il proprio bambino.
Come evitare la montata lattea?
La coppia potrebbe decidere di non voler proseguire con l’allattamento al seno, per controindicazioni specifiche o per motivi personali. È importante, in quei casi, interrompere sul nascere la montata lattea, che può infatti essere evitata. La prima cosa da fare è non stimolare il seno: questo eviterà l’avvio della cascata ormonale che porta poi all’allattamento al seno.
In alcuni casi, potrebbe essere data una terapia farmacologica dal personale medico per inibire il processo della produzione del latte. Naturalmente, la scelta di usare questi farmaci è a sola discrezione del medico che ti seguirà al momento dell’avvio (o dello stop) dell’allattamento.
Noi siamo con te.
Noi di Genitore Informato, desideriamo supportare tutti i neogenitori in questo percorso, fornendo informazioni accurate e consigli pratici. Ricordiamo che ogni donna è unica e che i tempi della montata lattea possono variare. È importante ascoltare il proprio corpo e, in caso di dubbi o difficoltà, rivolgersi a un professionista. Noi, per supportarvi, offriamo guide, corsi e consulenze personalizzate per accompagnarti in ogni fase della genitorialità. Offriamo inoltre un eccellente corso preparto e una guida per accompagnarti alla fine dell’allattamento, per quando desiderai smettere.
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