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Agosto 3, 2022

Il sonno è un momento molto delicato anche per un adulto, ma soprattutto per un neonato che non sa ancora come affrontare questa strana sensazione e desidera tutta la vicinanza possibile della mamma o del papà per affrontarla, per questo motivo non è così raro sentire mamme che dicono “il mio neonato dorme solo in braccio, cosa posso fare?”

Un bambino che dorme solo in braccio non è capriccioso o viziato, semplicemente è alla ricerca di un conforto, un supporto indispensabile per poter vivere serenamente queste percezione di distacco dalla vita cosciente data dall’addormentamento.

Dormire è indispensabile anche per noi adulti e un neonato che riposa solo in braccio può diventare una vera fonte di stanchezza e stress, oltre a non essere molto sicuro.

Per prima cosa è indispensabile chiedere aiuto, quando ci si rende conto di essere troppo affaticati e nervosi, bisogna far intervenire chiunque possa dare un supporto.

Esistono poi dei piccoli trucchi che possono aiutare le mamme a superare questo periodo, un bambino che dorme solo in braccio può trasformarsi in qualcosa di pericoloso e snervante.

Perché un neonato vuole stare sempre in braccio?

Il contatto fisico è un normale bisogno fisiologico che abbiamo tutti noi esseri umani, si modifica a seconda dell’età e per i neonati è praticamente indispensabile.

Dopo aver vissuto nove mesi nella pancia, in un ambiente caldo e accogliente, è normale che un bimbo ricerchi le braccia della mamma e che riconosca solo nel suo odore e nel contatto la giusta sicurezza di cui ha bisogno.

Un bambino che dorme solo in braccio soddisfa un bisogno fisiologico, fondamentale per la sua crescita psicofisica.

Nei primi attimi di vita tutte le sensazioni emotive si trasmettono attraverso il tatto e la pelle, proprio per questo il neonato sta semplicemente appagando un sua necessità primaria che non gli può essere negata.

Neonato dorme solo in braccio

Come far addormentare il neonato non in braccio?

Quando il neonato non dorme mai nella sua culla o nel lettino è necessario trovare altre soluzioni, dei piccoli stratagemmi che renderanno più semplice la vita della mamma e del piccolo.

Acquistare una fascia porta bebè può essere un ottimo rimedio per avere sempre il bambino a contatto e le mani libere.
Con questo piccolo accessorio è infatti possibile fare moltissime attività lasciando dormire il neonato attaccato alla sua mamma.

Anche utilizzare un sacco-nanna può essere una buona soluzione, il piccolo ha la percezione di essere avvolto, proprio come quando era nell’utero materno e questo gli dona una sensazione di protezione oltre che di calore.

Come fare per addormentare il bambino da solo e non in braccio?

Lasciar dormire il bambino in braccio può essere facile nei primi mesi di vita, quando è ancora piccolo e non troppo pesante, ma con il passare del tempo, raggiunti i 10-12 chili di peso può essere davvero scomodo dover cullare tra le braccia il bambino per farlo addormentare.

Se non si cerca di modificare questa modalità, il neonato penserà che non esiste nessun’altra soluzione per scivolare nel sonno e sarà del tutto inutile provare a metterlo direttamente nel lettino e non cedere al suo pianto.

In periodi di grande stanchezza, dormire con il neonato in braccio è molto pericoloso, si corre il rischio di addormentarci a nostra volta e di far cadere involontariamente il piccolo.
La pratica dell’addormentamento in braccio può risultare, per questo motivo, molto pericolosa.

Un consiglio dato anche da molti esperti è quello di iniziare a modificare lentamente la routine dell’addormentamento, tenendogli una manina, accarezzandolo e parlandogli dolcemente. In questo modo non perderà il contatto fisico e con il passare del tempo sarà sempre più autonomo in tutte le fasi del sonno.

Conviene comunque sempre evitare, quando il bambino dorme in braccio, di metterlo direttamente nel lettino, al suo risveglio potrebbe sentirsi smarrito e spaventato e con questo stato d’animo farlo addormentare facilmente diventa davvero impossibile. La scelta migliore è quella di spostarlo mentre è ancora sveglio ma quasi addormentato, cantandogli una ninna nanna o accarezzandolo dolcemente, in questo modo non avrà alcuna paura a ritrovasti nella sua culla appena sveglio.

Neonato dorme solo in braccio

Come togliere il vizio di stare in braccio al neonato?

Il neonato ha bisogno di un ambiente raccolto che sia in grado di ricordargli la pancia della mamma. Culla, lettino o carrozzina sono spesso troppo ampi per il suo corpicino e sentendosi perso e poco protetto il piccolino inizierà a piangere.

Un bambino che dorme in braccio non è astuto o capriccioso, è semplicemente alla ricerca di luogo protetto e sicuro in cui poter riposare in completa tranquillità, senza l’ansia o la paura di essere abbandonato.

E se il neonato non dorme nella sua culla si può provare a usare il sacco-nanna, come dicevamo la sensazione di costrizione e il calore dato dal tessuto gli farà rivere le stesse sensazioni che provava nell’utero materno e si addormenterà con maggiore serenità.

Che tu scelga quindi di far dormire il tuo bambino in co-sleeping, nel lettino o in una culla, la cosa fondamentale a cui prestare sempre attenzione è la sua sicurezza.

Rispetta sempre le linee guida di nanna sicura per la prevenzione della SIDS e proteggi il tuo bambino da eventuali cadute e schiacciamenti involontari.

Quando abituare il neonato a dormire da solo?

Teoricamente, se consideriamo il “letto”, il neonato dovrebbe dormire da solo sin da subito. È vero, ci sono molte figure che consigliano attivamente il bedsharing, ma siccome non sono sicure per le linee di prevenzione della SIDS, noi non siamo tra quelli. Naturalmente, ognuno fa le scelte che desidera per la gestione della propria famiglia, quindi sentiti libera di condividere il lettone con il neonato, con la consapevolezza di tutti i benefici e i pericoli che questo può comportare.

Tendenzialmente, per rispondere alla domanda posta nel titolo di questo paragrafo, la risposta sarebbe da subito, a patto che il neonato sia nella stessa stanza dei genitori e in sicurezza. Prima il bambino apprende a dormire pacificamente e lasciarsi andare, prima sarà in grado di riposare come deve, considerato anche che tutto questo sonno gli è necessario per una crescita sana.

Sonno Felice ti aiuta.

Sonno Felice! è la guida realizzata da Claudia, fondatrice di Genitore Informato, per dare supporto a tutti i genitori in questa fase delicata che è il sonno del loro bambino.

Si tratta di un percorso formato da un e-book, alcuni video, delle sezioni pratiche e infine da una consulenza personalizzata, proprio perché non esiste un bambino uguale a un’altro.

La guida è già stata utilizzata da oltre 5500 famiglie che ne hanno tratto grandi benefici, finalmente sono tornati a dormire e vivere più serenamente le loro giornate.

La guida ti permetterà di conoscere il sonno del tuo bambino, di interpretarlo e soprattutto ti aiuterà a inserire buone modalità di addormentamento e di riaddormentamento.

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Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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