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Settembre 13, 2022

Perché il mio neonato non dorme?

Perché i neonati spesso fanno fatica ad addormentarsi?

Quali sono i rimedi più efficaci per aiutarli a prendere sonno?

Queste sono solo alcune delle domande che i genitori si pongono quando il loro piccolo, che magari prima crollava addormentato mentre poppava al seno, ora si risveglia continuamente o non riesce proprio a prendere sonno.

Parliamoci chiaro: non è detto che tutti i neonati abbiano grosse difficoltà con il sonno, ma sicuramente è una delle situazioni più critiche per i neogenitori, un po’ per i ritmi, un po’ perché avviene proprio quando anche loro hanno sonno.

Ma c’è davvero da preoccuparsi in tali circostanze? Cosa possono fare i genitori per facilitare il passaggio al sonno? Vediamo le risposte a queste e ad altre domande.

Perché un neonato fa fatica ad addormentarsi?

Ricordiamoci da subito che un neonato si sta adattando solo adesso al mondo fuori dalla pancia e non ha molte delle competenze che invece ha da adulto, specialmente a livello emotivo.

La semplice sensazione della paura di un pericolo può bloccare il sonno del bambino, e questo perché la natura ha come obiettivo naturale la sopravvivenza.

La percezione di un pericolo porta il bambino a rimanere sveglio e vigile, impedendogli di prendere sonno.

I bambini, così come gli adulti, riescono ad addormentarsi soltanto se si sentono protetti e in un luogo sicuro, e certamente per un neonato il posto più sicuro è quello vicino alla propria madre. Non solo: questo “posto” dev’essere sempre riconoscibile e percettibilmente sicuro.

Nel momento in cui il piccolo avverte una situazione negativa si attiva in lui un meccanismo di protesta che lo aiuta ad attirare l’attenzione della persona che si prende cura di lui. I segnali sono inequivocabili: un bambino che avverte uno stato di paura è irrequieto, tende ad apparire irritabile, piange e si agita. In questi casi può essere una soluzione prenderlo in braccio e cullarlo dolcemente, per fargli capire che non è solo e può rasserenarsi perché i genitori sono al suo fianco. Ci sono naturalmente altri modi per manifestare la propria presenza, senza necessariamente “scarrozzare” il bambino in giro.

Ma siamo certi che la difficoltà dei bambini ad addormentarsi derivi semplicemente dall’istinto di sentirsi al sicuro?

In realtà i fattori possono essere molti: i primi a cui prestare attenzione sono sicuramente l’alimentazione e la stanchezza relativa. Nel caso di quest’ultima, sia nel caso sia troppa, sia nel caso sia troppo poca.

Neonato non dorme

Cosa fare se il neonato non dorme?

Prima di pensare a un problema di mancanza di sonno nel neonato bisogna pensare alle ore complessive di riposo che il neonato spende durante il giorno.

Il tempo di sonno va calcolato nell’arco di 24 ore: durante i primissimi mesi di vita, i bambini tendono a dormire molto durante il giorno, può essere normale che di notte facciano fatica ad addormentarsi o finiscano per rimanere svegli molte ore.

Ciò significa che ogni neonato segue il suo ritmo fisiologico di veglia/sonno e non necessariamente deve dormire per molte ore nel corso della notte per stare bene.

Se ha dormito quasi tutto il giorno, con piccoli risvegli, è possibile che di notte si svegli frequentemente, specialmente se il numero delle poppate è ancora alto.

Quali sono dunque i migliori metodi per farlo addormentare?

A questa domanda non esistono risposte universali, ogni bambino la sue specificità e ciò che è valido per uno non funziona per un altro. Esistono sicuramente dei principi comuni e molto efficaci che insegnamo nella guida Sonno Felice.

Ciò che può andare bene con la mamma potrebbe non funzionare con il papà o con i nonni.

Capita di dirsi frasi come queste:

“solo con te il bambino fa tante storie per dormire”

“quando è con la te riesce ad addormentarsi solo se lo attacchi al seno, invece in tua assenza si addormenta anche nel passeggino”.

Queste considerazioni non sono anormali, ma assolutamente fisiologiche: non si tratta di capricci del bambino, ogni neonato reagisce in modo diverso in base al suo bisogno e, soprattutto, in base alla persona che si trova di fronte.

Il piccolo solitamente cerca di comunicare alla mamma il bisogno del contatto con lei ma, se la mamma non c’è, è giusto che si adatti a qualunque situazione: con il tempo il bambino imparerà ad stare bene in situazioni diverse e con persone differenti.

Ci sono alcuni comportamenti da evitare assolutamente nei confronti di un bambino che ha problemi ad addormentarsi: in primis è sconsigliabile lasciare piangere il piccolo prima di intervenire, con lo scopo di abituarlo ad addormentarsi da solo gradualmente senza chiamare l’adulto.

Questo metodo potrebbe dare l’impressione di funzionare ai genitori, ma in realtà è deleterio per la serenità del piccolo, perché non elimina il suo naturale bisogno di conforto, né diminuisce effettivamente i suoi risvegli.

Se è vero che in questi casi il bambino rinuncia a chiamare, perché nessuno dei due genitori risponde al suo pianto, è anche vero che i livelli di cortisolo nel suo organismo si mantengono elevate, e una simile situazione fisiologica può avere conseguenze dannose sul suo corpo, anche sul piano psicologico.

Vivamente sconsigliato è anche l’uso di sostanze come la melatonina, che andrebbero rigorosamente limitate ai casi in cui sono prescritti dal medico per una specifica necessità terapeutica.

Neonato non dorme

Come fare per far addormentare un neonato?

Da una recente ricerca è emerso che dopo i primissimi anni di vita dei bambini, verso i tre anni, un bambino su cinque dorme già da solo nella propria camera.

Questi dati mettono in evidenza una naturale e spontanea progressione del sonno da parte dei piccoli, che via via, con il passare dei mesi, diventano sempre più autonomi.

Ma esistono degli accorgimenti che possono aiutare i genitori a far addormentare un neonato?

La risposta è “sì”, se il neonato non vuole dormire possono essere adottati alcuni semplici e innocui espedienti, per favorire il passaggio del piccolo dalla veglia al sonno.

In primis, si consiglia di mantenere il contatto fisico se il bambino appare irrequieto. Se è chiaro che il bambino ha bisogno di essere consolato, è giusto che abbia la possibilità di ricevere quella consolazione.

Anche la musica può calmare il piccolo e facilitare il passaggio al sonno, si può provare a cantare una ninna nanna oppure ad utilizzare rumori bianchi.

Per rilassare il bambino può essere utile anche far precedere il momento del sonno con un’attività piacevole, ad esempio fare il bagnetto al piccolo con acqua calda.

È invece consigliabile evitare di sottoporlo a fonti di sovra-stimolazioni, come ad esempio l’esposizione davanti a schermi televisivi o a luci e rumori molto forti.

Come capire se il neonato ha sonno?

Se il neonato ha sonno, in genere, tende a dare segni ben precisi: piange, sbadiglia, stropiccia gli occhi, appare spossato e tende a guardare in un punto fisso, ogni tanto urla come se fosse disperato.

Alcuni bambini inoltre, esattamente come gli adulti, quando hanno sonno appaiono molto irrequieti e privi di energia.

Come allungare il sonno di notte del neonato?

Per poter allungare il tempo di sonno del neonato è certamente fondamentale avere un bambino sereno, che percepisca sicurezza e protezione prima di addormentarsi: così facendo riposerà meglio e sarà in grado di sentirsi sicuro anche durante i risvegli notturni. In ogni caso, questi risvegli possono essere frequenti, soprattutto nei primissimi mesi di vita.

Questo non significa che bisogna arrendersi sei il bambino non dorme mai, specialmente nel primo periodo: la cosa migliore è creare un ambiente sano e tranquillo per il bambino per avere le maggiori probabilità di avere un sonno buono e dei risvegli notturni più semplici da gestire.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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