Tra le tante professioni che si occupano dell’educazione dei bambini e del loro sviluppo c’è la figura del pedagogista.
Vediamo insieme chi è e cosa fa, perché rivolgersi al pedagogista, qual è la differenza tra pedagogia e psicologia e anche tra educatore e pedagogista e quando è necessario rivolgersi a quest’ultimo.
Chi è e cosa fa il pedagogista?
Prima di rispondere ad altre domande è importante capire chi è e cosa fa il pedagogista partendo dalla definizione di pedagogia.
Per pedagogia si intende lo studio della formazione e dell’educazione dell’uomo comprendendo anche il ciclo di vita.
Detto questo è ovvio che il pedagogo non si occupa solo di bambini piccoli ma anche di adolescenti, giovani e persone adulte.
È quindi possibile affermare che esistono tante evoluzione della pedagogia, c’è quella per persone adulte così come la pedagogia bambini.
Entrando nel merito della mansione in senso stretto è necessario ricordare quali sono i compiti del pedagogista: in linea generale si occupa di aiutare le persone che presentano dei problemi di apprendimento o delle difficoltà per quanto riguarda sia l’educazione che la formazione personale.
Il pedagogista si occupa quindi di fornire una consulenza professionale per quanto riguarda le competenze cognitive nella formazione e nello sviluppo dei bambini.
Allo stesso tempo è suo compito verificare l’avvio di eventuali interventi per migliorare il percorso formativo indicando dei giusti metodi educativi.
Tra le altre mansioni il pedagogista ha il compito di sperimentare ed effettuare ricerche per quello che riguarda l’attività didattica.
Il pedagogista può operare sia come professionista presso uno studio privato oppure come dipendente in strutture pubbliche, siano esse rappresentate da scuole, enti locali, università, imprese, aziende o ASL.

Chi si rivolge al pedagogista?
La vita sempre più frenetica e lo stress quotidiano destabilizzano i bambini e i ragazzi molto giovani rendendo le loro vite molto difficoltose dal punto di vista emotivo.
A questo si aggiungono alcune difficoltà nell’apprendimento sia in età scolare che per quanto riguarda l’educazione famigliare e alcune carenze intese come rispetto delle regole che oggi sono purtroppo all’ordine del giorno.
Questi aspetti sono sempre più evidenti e con il passare del tempo si sono viste aumentare alcune richieste e interventi da parte del pedagogista.
Le persone che si rivolgono al pedagogista sono quindi quelle che si trovano in un contesto famigliare non facilmente gestibile e quelle dove è facile osservare dei disagi comportamentali e dove sono sempre più presenti le difficoltà emotive e di relazione con gli altri.
Si rivolgono ai pedagogisti anche coloro che vedono nei figli un deficit di attenzione o delle difficoltà di apprendimento.
I genitori che richiedono l’intervento del pedagogista sono anche quelli che non riescono a gestire una certa situazione che sembra peggiorare giorno dopo giorno fino a intaccare la qualità della vita non solo della persona coinvolta ma anche dell’intera famiglia.
Qual è la differenza tra psicologia e pedagogia?
Entrambe i professionisti si occupano di problematiche umane e relazionali e di come costruire un intervento per risolvere queste difficoltà.
Sia lo psicologo che il pedagogista sono formati e in grado di occuparsi delle criticità che possono nascere durante la crescita della persona, anche se l’intervento del pedagogista viene quasi sempre richiesto durante l’infanzia e l’adolescenza per problemi legati alla scuola.
Il pedagogista opera per prevenire, rilevare e trattare problemi relativi all’apprendimento e questo a qualsiasi età, anche in fasi diverse da quelle dell’infanzia. Può proporre programmi e tecniche per aiutare i processi di apprendimento o anche trovarsi di fronte a situazioni dove occorre lavorare sulle dinamiche di gruppo, al pari di quanto può accadere allo psicologo.
Lo psicologo, in ambito evolutivo ed educativo, ha una competenza in più nel poter somministrare test e individuare le situazioni più delicate dal punto di vista clinico.
Nei casi in cui si verifichi la necessità, egli può intervenire a livello individuale sia cin colloqui di consulenza che con sedute di sostegno che aiutino la persona a lavorare sul proprio mondo interiore (pensieri ed emozioni) o sulle proprie relazioni.
Che differenza c’è tra educatore e pedagogista?
Sia l’educatore che il pedagogista lavorano sullo stesso campo, ma nonostante questo si ravvisano delle differenze.
L’educatore ha il compito di educare tirando fuori le potenzialità dell’individuo e cercando di valorizzare al meglio delle competenze innate.
L’educatore lavora a stretto contatto con le persone, ha bisogno di instaurare un rapporto durevole con l’individuo per conoscerlo al meglio riuscendo così ad agire nella maniera migliore per aiutarlo.
L’educatore non ha il compito di lavorare solo con la persona interessata ma anche con la sua famiglia, raggiungendone quindi il domicilio, la scuola, un eventuale centro specialistico o le case di riposo.
Il pedagogista si preoccupa invece di un progetto educativo molto più ampio e quindi deve occuparsi della didattica e dell’apprendimento.
Il pedagogista collabora con l’educatore, con il quale studia e analizza le caratteristiche e le peculiarità di un soggetto per intraprendere delle azioni mirate a risvegliare e far venire fuori le potenzialità del singolo.
L’educatore progetta un percorso da seguire e lo mette in atto fino a valutare il miglioramento incentrando l’attenzione sull’educazione.
Il pedagogista invece ha il compito di migliorare uno status non proprio ottimale, mira al cambiamento per permettere al soggetto di raggiungere un’autostima maggiore e il benessere dove l’attenzione è quindi rivolta prevalentemente sull’apprendimento.

Quando rivolgersi al pedagogista?
Non esiste un momento specifico per rivolgersi al pedagogista anche se è importante cogliere eventuali segnali di disagio in maniera immediata per fare in modo che questi non degenerino fino a compromettere il benessere.
Quando si ravvisano dei cambiamenti importanti nella serenità di un bambino è utile chiedere la consulenza del pedagogista che potrà verificare immediatamente l’esistenza di un problema oppure no.
Rivolgersi al pedagogista è utile anche quando si ravvisano dei cambiamenti comportamentali molto drastici.
È importante essere tempestivi per evitare un peggioramento della situazione soprattutto nel caso in cui la difficoltà di apprendimento sia di un bambino in età scolare che non solo potrebbe trovare difficoltà a rapportarsi con gli altri, ma anche rimanere indietro per quanto riguarda la didattica.
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