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Settembre 21, 2021

Cos’è la PMA

Avere un figlio è un sogno per una gran parte delle donne.
L’arrivo di un bambino dona gioia ad una famiglia. La riempie, la arricchisce.
Ci sono casi, però, in cui non è facile averne.

Le coppie che cercano di avere un figlio in maniera naturale si accorgono che, dopo innumerevoli tentativi, non succede nulla e cominciano a pensare alla fecondazione assistita come possibile soluzione.

I motivi per cui cercare un bambino sono innumerevoli, fortunatamente sono altrettanti i modi in cui si può provare ad averne.

La PMA è un esempio.

Per PMA si intende procreazione medicalmente assistita anche se è più comunemente conosciuta come “fecondazione artificiale“.
Si tratta di un percorso costituito da diverse tecniche che aiutano ad avere un figlio nel caso in cui non si riesca a concepire in maniera naturale.

PMA in Italia: è consentita?

In Italia le tecniche di inseminazione assistita di tipo omologo sono concesse. 

La legge autorizza le coppie che non riescono a concepire in maniera naturale ad affidarsi a queste tecniche per avere figli. Quelle omologhe, in particolare, risultano essere le più sicure e per questo anche le più utilizzate.

Si tratta di inseminazione omologa quando sia il seme che gli ovuli appartengono alla coppia che vuole concepire.

Le tecniche di tipo eterologo erano vietate fino a qualche anno fa, anche se ora sono possibili, ma solo in casi di problematiche di sterilità irreversibili.

Per eterologa, si intende che il seme o gli ovuli (o entrambi in alcuni casi) appartengono a un donatore esterno.

Alle donne single l’Italia, a differenza di molti altri paesi, ancora non permette di mettere in atto nessuna di queste tecniche.

pma

Quando si ricorre alla fecondazione assistita?

In alcuni casi si sceglie di ricorrere alla fecondazione assistita, in altri si è costretti.

Spesso si decide di non voler avere figli e di cambiare poi idea quando ormai la fascia ottimale d’età per la riproduzione è passata.

In casi come questi, nessuno dei due componenti della coppia ha mai avuto problemi di concepimento, ma l’ “aiuto” medico è in grado di dare comunque la possibilità di rimediare all’inesorabile passaggio del tempo.

La grande maggioranza delle persone che si rivolgono a un percorso di fecondazione assistita, lo fanno comunque per problemi più o meno legati a un’infertilità parziale o completa.

Queste nuove tecnologie permettono (in una percentuale di casi) di regalare alle coppie che non possono avere figli la gioia di averne.

Quali sono le diverse tecniche di procreazione medicalmente assistita PMA?

La PMA si serve di diverse tecniche.

Queste, in linea generale, vengono suddivise dalla SIAMS (Società Italiana di Andrologia e di Medicina della Sessualità) in tecniche di tipo I, II e III.

IUI

Nella IUI, si procede alla fecondazione direttamente nell’apparato genitale della donna.

In questo caso, dopo aver effettuato un trattamento di stimolazione ovarica e diversi monitoraggi ecografici, viene inserito il liquido seminale, precedentemente trattato e selezionato in laboratorio.

Questa tecnica è la meno invasiva e, solitamente, di prima scelta.

Viene solitamente scelta nel caso di:

  • Sterilità inspiegata;
  • Infertilità maschile lieve;
  • Endometriosi I-II stadio e casi selezionati di III-IV stadio della classificazione American Fertility Society (AFS), in particolare dopo intervento chirurgico;
  • Fattore cervicale.

Più nel dettaglio, quella di tipo I è comunemente conosciuta come “inseminazione artificiale”.

ICS e FIVET

Entrambe queste tecniche di secondo livello risultano essere maggiormente invasive e complicate in quanto la fecondazione avviene per la maggior parte in laboratorio.

Quella di tipo II, è definita “inseminazione in vitro”.
Questo percorso è quello maggiormente utilizzato: consiste nell’unire, in laboratorio, l’ovulo della donna con lo spermatozoo dell’uomo per poi impiantare gli embrioni ottenuti nell’utero.

Viene solitamente scelta nel caso di:

  • Infertilità maschile moderata;
  • Fattore tubo-peritoneale: patologia delle tube congenita o acquisita o (precedente gravidanza ectopica, precedenti aborti tubarici, anamnesi positiva per flogosi pelvica, interventi chirurgici sulla pelvi);
  • Endometriosi di III o IV grado;
  • Infertilità inspiegata 

Inseminazione eterologa

Prevede lo stesso procedimento della precedente, ma gli ovuli o lo spermatozoo sono di donatore esterno. L’inseminazione, proprio per questo, è di tipo “eterologo”.

In relazione alle esigenze della coppia o alle probabili problematiche presenti, il medico specialista proporrà la migliore soluzione per riuscire ad avere un risultato ottimale e raggiungere l’obiettivo prefissato.

In tutti e tre i casi avverrà un monitoraggio accurato e meticoloso dell’ovulazione della donna per capire quando è il momento perfetto per l’inseminazione.

Nel caso in cui ci siano problemi di ovulazione, questa verrà stimolata attraverso l’assunzione di particolari farmaci.

fivet

Quanto costa seguire un percorso di PMA con SSN o privatamente?

Seguire un percorso di PMA ha dei costi, che dipendono da molti fattori.

Il primo, quello principale, è sicuramente il tipo di struttura che si sceglie.

Decidere di affidarsi al settore pubblico o a quello privato ha una rilevanza completa sul prezzo.
Poi, ovviamente, bisogna prendere in esame i diversi casi e la tecnica che si decide di utilizzare.

Non è possibile, quindi, stabilire un prezzo fisso per questo tipo di cose. In linea di massima, però, in base agli ultimi dati statistici disponibili del 2018, si può confermare che le tariffe base, se si sceglie di affidarsi ad un privato, partono dai 700 euro.

I costi possono essere leggermente più bassi se ci si affida a strutture pubbliche, ma le liste d’attesa possono essere davvero lunghe.

La scelta verrà fatta quindi sulla base delle tempistiche e della propria situazione economica.

PMA: quali sono le percentuali di successo

Le nuove tecnologie, per fortuna, nel corso degli anni, hanno fatto davvero dei passi da gigante.

A problemi ai quali sembrava non ci fossero soluzioni, le soluzioni sono state trovate.
Ad oggi si sono raggiunti dei strabilianti risultati. Anche se potrebbero sembrare bassi, bisogna tenere presente che l’alternativa è la sterilità.

Secondo il Ministero della Salute:

“Per le tecniche di I livello si ha un valore del 10,9% (era 10,5% nel 2015), per le tecniche di II e III livello diminuisce la percentuale di gravidanze per ciclo a fresco (da 18,2% nel 2015 a 17,3% nel 2016), aumenta per le tecniche da scongelamento di embrioni (da 26,2% a 27,5%) mentre diminuisce per le tecniche da scongelamento di ovociti (da 16,6% a 16,3%)”

Le cliniche con i migliori medici esperti nel settore offrono tutte le loro competenze per far in modo che il risultato sperato diventi realtà.

Se ti trovi in questa situazione, noi di Genitore Informato di auguriamo di riuscire presto a vivere la tua gravidanza in modo sereno e trascorrere i primi attimi di vita con il tuo bambino.

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Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

Dott. Severino Cirillo

Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.

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