A poche settimane dalla loro nascita, dopo la prima fase di adattamento alla vita, i neonati iniziano a produrre i primi suoni e parole, quasi a volerci comunicare i loro bisogni.
Vediamo insieme di cosa si tratta e come avvengono le prime comunicazioni verbali.
Primi suoni
Già dal primo mese di vita, il neonato emette dei suoni chiamati “velari” o gorgoglii.
In questa fase, il bambino sta iniziando a usare tutto l’apparato che gli permetterà in seguito di articolare le parole.
Il genitore ha il compito, durante questa fase, di stimolare e aiutare il bambino nella scoperta di questi nuovi suoni che è in grado di produrre.

Durante questa fase il bambino produce molti versi, comunica urlando, tira fuori la lingua, muove la bocca esattamente come se stesse parlando.
Questi movimenti sono spesso incontrollati.
Prime vocali e la lallazione
Intorno ai 2 mesi il bambino inizia a produrre le prime vocali, la ripetizione e il prolungamento di queste vocali diventano per lui un motivo di comunicazione e di gioco molto divertente.
Le prime lallazioni arrivano solo in seguito, intorno ai 7/8 mesi, sono molto brevi: “pa” “ta” “ma”… man mano che prosegue il periodo di lallazione, il bambino amplia e articola i suoni che produce.
È un vero e proprio allenamento che il bambino compie quotidianamente.
Il genitore molto spesso identifica le parole mamma, papà, pappa all’interno di questi primi suoni.

Il bambino, a questo punto, non attribuisce ancora un vero e proprio significato ai vocalizzi che emette ed è compito del genitore creare dei collegamenti tra la parola emessa e il significato inteso dall’adulto, attraverso la stimolazione verbale e visiva.
Lallazione variata
Quando la lallazione diventa più articolata e complessa.
Il bambino, a questo punto riesce a pronunciare molte vocali e lallazioni in un’unica “frase”.
Questo è ciò che lo conduce nel periodo appena successivo a pronunciare le prime parole vere e proprie.
Più la fase della lallazione è ricca, migliore sarà lo sviluppo delle parole vere e proprie.
Le prime parole
Intorno all’anno, anno e mezzo, il bambino inizia a pronunciare una o due parole in sequenza.
Le parole comunicate sono quelle di uso comune, quelle che riempiono il suo quotidiano e che è abituato a sentirsi ripetere più volte.
A questo punto il bambino inizia a ripetere, rafforzando le prime acquisizioni, le parole in modo continuo.
A chi non è mai capitato di sentire il proprio bambino, in piena notte mettersi a fare grandi conversazioni, con se stesso, ripetendo ad oltranza un semplice ta?
Risvegli notturni non per motivi legati a disturbi del sonno ma bensì dovuti a quella voglia di sperimentare e sentire la propria voce.
Importante che:
- La lallazione avvenga tra i 6 e i 10 mesi
- Che ci sia una crescita nella lallazione, da suoni a vocali
- Che il bambino utilizzi spesso questa modalità
Non allarmatevi se:
- per qualche giorno smette di “chiacchierare”
- regredisce
è normale durante acquisizioni così importanti, molte volte una fase di “blocco” indica che si sta passando alla fase successiva.
Se entro l’anno di vita il bambino non ha sviluppato la lallazione è bene consultare un logopedista.
Cosa posso fare per stimolare il mio bambino a parlare?
- Verbalizzare molto
- Utilizzo di canzoncine
- Filastrocche
- Incoraggiarlo
- Descrivere quello che sta facendo
- Dare un rinforzo positivo
- Correggere le parole sbagliate senza inibirlo
Solitamente un bambino intorno ai 24 mesi dovrebbe ormai aver acquisito circa 100 parole, intorno ai 30 mesi inizia a comporre delle frasi complesse, molto più avanti di quei primi suoni.
Questi primi mesi sono momenti che non torneranno più e sono l’anticamera di tutta la crescita del tuo bambino. Affrontarli al meglio è cruciale per sentirti bene tu e per avere un bambino pronto a tutte le sfide della vita.
Se vuoi sentirti preparata al massimo, entra in Gi FAMILY, la nostra community riservata in cui hai contatto diretto con Claudia e con diversi esperti dell’infanzia.