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Ottobre 6, 2023

I probiotici sono diventati sempre più conosciuti sia nel mondo dei bambini che degli adulti, in quanto vengono sempre più utilizzati come integratori all’interno di percorsi terapeutici o di prevenzione. Vediamo insieme cosa sono i probiotici, in cosa si differenziano dai prebiotici e chi dovrebbe e non dovrebbe usarli.

A cosa serve prendere i probiotici?

I probiotici sono microrganismi viventi, principalmente batteri e lieviti, che, se assunti in quantità adeguata, conferiscono benefici alla salute dell’ospite. Sono essenziali per ristabilire l’equilibrio intestinale compromesso da diverse cause, tra cui l’assunzione di antibiotici, stress e variazioni della dieta. Sono anche utili nei bambini e nei neonati per affrontare le infezioni gastrointestinali, che sono piuttosto comuni e possono compromettere la buona funzionalità dell’intestino.

Chi non deve prendere i probiotici?

Non tutti possono usare con leggerezza i probiotici. Vediamo insieme un po’ di effetti collaterali che si possono avere.

Le reazioni di intolleranza o allergia sono tra gli effetti collaterali dei probiotici. Queste possono essere causate da metalli o minerali presenti nei prodotti farmaceutici. Questi ‘contaminanti’ possono limitare l’uso di alcuni prodotti ai soli consumatori che non sono ipersensibili.

Gli effetti collaterali dei probiotici possono includere problemi gastrointestinali come crampi addominali, gonfiore, gas e diarrea. Questi sintomi sottolineano l’importanza di identificare un particolare ceppo batterico per l’integrazione probiotica.

I probiotici possono aiutare a ridurre la stitichezza, ma possono anche influenzare l’idratazione complessiva del consumatore. L’aumento della consistenza delle feci può essere causato da una scarsa assunzione di liquidi o da un eccessivo assorbimento di acqua dalle feci. Prima di iniziare a prendere probiotici, è importante assicurarsi di essere adeguatamente idratati e di aver consultato un medico.

In condizioni di immunodeficienza, come nel caso di chemioterapia o HIV, l’uso di probiotici può portare a rischi gravi, come la setticemia. In questi casi, i probiotici possono attraversare la mucosa intestinale e entrare nel circolo sanguigno, causando danni potenzialmente irreversibili o anche fatali.

Nonostante i probiotici siano spesso utilizzati per rafforzare il sistema immunitario, in alcuni pazienti con pancreatite sono stati riscontrati gravi effetti collaterali. La pancreatite è una malattia grave e difficile da trattare, quindi l’uso di probiotici richiede ulteriori studi per valutare i potenziali rischi.

probiotici

Qual è la differenza tra probiotici, prebiotici e simbiotici?

I prebiotici sono sostanze naturali, non digeribili, presenti in alcuni alimenti. Questi includono fibre idrosolubili come i beta-glucani, fructani, inulina e altri. Favoriscono la crescita di batteri benefici nel nostro intestino, contribuendo così alla nostra salute intestinale. Si possono trovare in molti integratori, ma anche in cibi come farina di frumento, banane, miele, germe di grano, aglio, cipolla, fagioli e porri.

Incorporare i prebiotici nella nostra dieta può essere benefico per una dieta sana ed equilibrata, ma è importante non attribuire loro automaticamente benefici terapeutici o preventivi senza conferma scientifica, soprattutto per quanto riguarda allergie o tumori intestinali. Chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, segue terapie radianti sul tratto gastrointestinale o è intollerante al lattosio dovrebbe evitare cibi o integratori contenenti prebiotici.

I simbiotici sono una combinazione di probiotici e prebiotici che lavorano insieme per migliorare la nostra salute. Contribuiscono alla sopravvivenza dei probiotici e promuovono un ambiente favorevole per i batteri intestinali. Tra i benefici dei simbiotici ci sono il miglioramento dell’intolleranza al lattosio, l’assorbimento di minerali come calcio, ferro e magnesio, e la normalizzazione delle funzioni intestinali. Possono anche proteggere l’intestino da infiammazioni e infezioni, in particolare quelle che causano diarrea.

Quali sono i cibi ricchi di probiotici?

Molti alimenti contengono probiotici naturali, tra cui yogurt, kefir, miso, tempeh, kimchi, crauti e altri prodotti fermentati. Tuttavia, per ottenere un effetto probiotico significativo, è necessario consumare questi alimenti in grandi quantità e regolarmente.

Quanto deve durare una cura con probiotici?

Per essere efficaci, i probiotici dovrebbero essere assunti sempre a stomaco vuoto, per un periodo medio di 3-4 settimane e in una quantità di almeno un miliardo di batteri al giorno.

Chi soffre di colon irritabile può prendere i probiotici?

In uno studio pilota, 30 pazienti con sindrome dell’intestino irritabile (età media 42,1 anni, 60% donne) hanno assunto un probiotico multiceppo per 30 giorni. Di questi, 27 hanno completato lo studio. Alla fine del trattamento, l’81,5% dei partecipanti ha mostrato un miglioramento della salute intestinale, con il 37% che ha raggiunto la normalità. Il trattamento ha anche portato a un aumento significativo della qualità della vita, al miglioramento della consistenza delle feci e alla riduzione del dolore addominale.

Il 96,3% dei pazienti ha segnalato un miglioramento soddisfacente dei sintomi dell’IBS (sindrome dell’intestino irritabile) dopo 15 e 30 giorni di trattamento. In conclusione, l’uso di un probiotico multiceppo può migliorare la salute intestinale, il dolore addominale, la consistenza delle feci e la qualità della vita nei pazienti con IBS. Questi risultati positivi indicano comunque la necessità di ulteriori studi clinici di maggiori dimensioni e controllati con placebo.

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