fbpx

Ottobre 12, 2021

Quando si parla di punizioni nell’educazione dei bambini si fa riferimento a un metodo educativo che prevede di elargire dei premi in caso di buona condotta o di castigare il bambino con privazioni di vario tipo.

Sono molti i genitori che almeno una volta hanno applicato questo metodo, non ottenendo buoni risultati, quantomeno a lungo termine.

I metodi di insegnamento oggi sono cambiati passando dalle punizioni ai bambini al metodo Montessori, disciplina dolce e tante altre metodologie che invece prevedono l’ascolto come mezzo per comprendere le conseguenze naturali e logiche di una certa azione.

A cosa serve una punizione?

Come detto nel paragrafo precedente le punizioni, così come i castighi per bambini, sono sempre state usate nel processo educativo come mezzo per dimostrare gli sbagli, sopratutto per gestire i cosiddetti capricci.

Le punizioni verrebbero date proprio per far capire ai più piccoli che quando si comportano male saranno messi in castigo, oppure saranno privati di alcuni momenti per loro importanti come per esempio il gioco, lo sport e molto altro ancora.

Nell’impartire la punizione il genitore cerca di insegnare al bambino come è giusto rispondere e come si dovrebbero comportare; allo stesso tempo la punizione servirebbe per farli riflettere.

Se la punizione è molto severa il bambino dovrebbe ricordarla a lungo portandolo a non compiere più certe azioni.

punizioni bambini

Quanti tipi di punizioni esistono?

Le punizioni bambini possono essere di vario tipo e avere una durata temporale più o meno lunga a seconda dell’importanza che danno i genitori alla marachella o alla gravità della situazione.

Tra le punizioni più comuni troviamo quelle corporali: schiaffi, calci, sculacciate
Le punizioni corporali non devono mai essere utilizzate per una serie di motivi che sono evidenti alle persone con una sensibilità normale.
In primo luogo le botte date da un genitore particolarmente nervoso possono essere molto forti e far male al bambino.
In secondo luogo le punizioni corporali non sono mai un buon metodo di insegnamento perché fanno passare il concetto che chi ha ragione può alzare le mani.

Inoltre, l’articolo 571 del Codice Penale punisce chiunque abusi di mezzi di correzione.

Un secondo tipo di punizione è rappresentato dalle privazioni che possono essere materiali o fisiche.
Si impartiscono privazioni materiali quando ai bambini vengono tolti degli oggetti a loro particolarmente cari, come per esempio i giocattoli preferiti, per un periodo di tempo prestabilito.

Le privazioni di libertà si hanno invece quando viene tolta la possibilità di uscire, di vedere gli amici o di fare sport.

Un altro tipo di punizione è il castigo che in genere si realizza chiudendo il bambino nella sua cameretta fino a che non chiederà scusa per quello che ha fatto.

Le punizioni possono concretizzarsi anche impartendo al bambino una serie di doveri o dei lavori aggiuntivi come, per esempio, un po’ di compiti in più o l’obbligo di leggere un libro.

Come rimproverare i bambini senza traumi?

Tutto quello che è stato raccontato finora riguardo le punizioni non sempre sortisce l’effetto sperato.

Alcuni bambini reagiscono male alle punizioni, di qualsiasi natura esse siano e non rispondono nella maniera adeguata.

In pratica, nonostante il castigo, il bambino non impara la lezione.

Questo non significa lasciar fare a loro tutto quello che gli pare, per una crescita corretta occorre sempre rimproverare i bambini, ma nel modo giusto.

Se il bambino è molto piccolo non comprenderà né la punizione né il suo atteggiamento sbagliato per cui, in questo caso, la soluzione migliore è quella di non perdere il controllo, parlare con il bambino e mostrare calma e tranquillità, ma nello stesso tempo dando l’idea che il comportamento sbagliato non è stato gradito.

I bambini più grandi possono invece essere guidati attraverso il dialogo che tuttavia deve essere fermo deciso, ma mai di inclinazione violenta.
Il buon esempio è sempre la scelta migliore, in qualsiasi caso. Se tu non fai una cosa, non puoi pretendere di insegnarla.

Occorre stabilire con il bambino una certa sintonia e mostrargli qual è invece l’atteggiamento giusto.

punizioni

Perché le punizioni non servono

Le punizioni non servono semplicemente perché il bambino si mortifica nel momento in cui non ha ancora la maturità di rendersi conto che un certo tipo di comportamento è sbagliato.

Crescere un bambino seguendo un sistema educativo fatto di punizioni o premi è inoltre sempre sbagliato perché i piccoli tenderanno a comportarsi bene solo per ottenere qualcosa e ad evitare di dire la loro per paura di ricevere una punizione.

Le punizioni servono solo a crescere un bambino insicuro, che non si sente a suo agio con i genitori e che tenderà, in futuro, a tenersi tutto dentro di sé per paura di essere rimproverato con una privazione. Oppure a ribellarsi, anche in maniera violenta.

Alternative alle punizioni

Ci sono diverse alternative alle punizioni che consentono di crescere il bambino più sereno, rispettoso e che riesca a fare in modo che capisca da solo quando un’azione è giusta oppure sbagliata.

Tra le tante alternative c’è il cosiddetto silenzio attivo che consiste nello smettere di parlare con il bambino per qualche minuto.

La momentanea assenza di conversazione fa comprendere ai bambini che non si può continuare a parlare prima di sistemare qualcosa che non è stato fatto in maniera adeguata.

Un’altra alternativa è esattamente l’opposto del silenzio attivo ovvero il dialogo.

Se il tuo bambino è abbastanza grande da poter comunicare verbalmente, instaurare un buon dialogo vi aiuterà a gestire i momenti difficili.
Insegna al tuo bambino a parlare delle sue emozioni, dei suoi desideri e delle sue difficoltà, lo aiuterà a preferire questo metodo anche durante i momenti di scontro o di rabbia.

Invece di impartire delle punizioni deve essere spiegato al bambino quali conseguenze potranno verificarsi a seguito di un suo comportamento sbagliato.

Se lascia i giochi in giro occorre spiegargli che si potrebbero rovinare con la polvere e che poi dovranno essere buttati via oppure se non vuole andare a dormire basta spiegargli che il giorno dopo sarà troppo stanco per andare a giocare al parco con i suoi amici.

Per fare in modo che un bambino cresca sano e che non ci sia bisogno di impartirgli punizioni è inoltre importante stabilire delle regole valide all’interno della casa.

Queste devono essere chiare e semplici perché un bambino le capisca e devono sempre essere rispettate da tutti i componenti della famiglia, sia grandi che piccini.

Ci rendiamo conto che inserire delle regole all’interno della quotidianità non è semplice e ancora meno farle rispettare, per questo motivo abbiamo creato un percorso che ti aiuterà a selezionare le regole da far rispettare a tutta la famiglia e soprattutto a capire come applicarle.

Il video-corso, “GENITORE FUORICLASSE” ti fornirà tanti spunti pratici da applicare fin da subito con il tuo bambino.

——> SCOPRI “GENITORE FUORICLASSE”

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

{"email":"Email address invalid","url":"Website address invalid","required":"Required field missing"}