Con l’arrivo della stagione fredda si ripresentano le problematiche caratteristiche di questo periodo, come le influenze e i raffreddori.
I bambini, per le loro caratteristiche fisiche e sociali sono molto più esposti ai cosiddetti malanni stagionali: scuola, attività sportive, tempo passato in luoghi chiusi e vicinanza sociale sono gli aspetti primari che contribuiscono al sorgere di questi malanni di stagione, in particolar modo del raffreddore.
Come si manifesta il raffreddore
Il raffreddore si manifesta sostanzialmente con uno stato congestionale delle vie aeree superiori, in particolar modo del naso.
Questo stato porterà alla formazione di muco e conseguentemente ad una situazione di naso chiuso o gocciolante, in alcuni casi anche abbinata a male e dolore a gola e laringe.
Generalmente il raffreddore può essere fine a sé stesso, ma non è impossibile che tra i suoi sintomi vi siano anche un generale senso di stanchezza e qualche linea di febbre (reazione spontanea del nostro corpo per eliminare germi e virus presenti all’interno).
Quando i bambini hanno il raffreddore?
I bambini sono molto più soggetti al raffreddore; la loro vita sociale è più intensa e i rapporti con gli altri bambini sono molto stretti e frequenti, se pensiamo alla frequentazione in asilo nido, i bambini giocano a strettissimo contatto tra loro, pertanto il passaggio di goccioline di saliva (causa predominante del passaggio del raffreddore) è molto probabile. Inoltre il corpo dei bambini non è allenato a combattere i virus e i batteri come quello degli adulti, pertanto i virus sono delle vere e proprie novità per l’organismo dei piccoli, che avrà bisogno di tempo per conoscerli e combatterli.
Non bisogna inoltre dimenticare che il corpo dei bambini e dei neonati (soprattutto per quanto riguarda le vie aeree) è molto più piccolo e quindi i virus hanno un accesso più rapido rispetto a quello che possono trovare in un adulto.
Per questa ragione il raffreddore nei bambini, e altre patologie come le otiti con conseguenti formazioni di catarro nei bambini, sono molto più frequenti in queste fasce d’età.

Raffreddore bambini: come si previene?
Per prevenire il raffreddore nei bambini è opportuno seguire delle basilari regole comportamentali, come fare lavare frequentemente le mani, cercare di evitare il contatto tra mani e bocca, distanziarsi opportunamente con gli altri bambini e cercare di aiutare il proprio corpo con un’alimentazione completa e che fornisca il giusto apporto di elementi nutritivi come le vitamine.
I punti riguardanti il distanziamento e l’interazione con altri bambini sono estremamente difficili da mettere in pratica, proprio per le caratteristiche di un bambino, che necessita di avere un contatto fisico con altri di pari età.
Per ovviare a questa caratteristica è possibile effettuare un’applicazione di soluzione fisiologica (acqua con aggiunta di sale e altri minerali) che per mezzo di lavaggi nasali contribuirà a mantenere pulite le vie aeree; oltre alla funzione di prevenzione, questa operazione permetterà al bambino di respirare meglio, soprattutto nella fase del sonno quando la posizione sdraiata può favorire gli ostacoli respiratori.
Spesso ci si chiede se sarebbe meglio restare chiusi in casa piuttosto che uscire all’aria aperta durante le stagioni più fredde ma come hai potuto leggere in questo articolo, non è uscendo che si prende il raffreddore ma stando a contatto con altre persone quindi, coprendovi bene, potete uscire anche d’inverno a fare belle passeggiate.
Come aiutare un neonato con raffreddore?
In caso di raffreddore di neonati la situazione è leggermente diversa in quanto questi non sono ancora in grado di espellere in autonomia il muco.
In questi casi è opportuno aiutare il neonato per mezzo di pipette aspirartici che andranno a liberarlo dalle ostruzioni nasali, permettendogli una corretta respirazione.
Altre accortezze da adottare sono per esempio cercare di favorire la respirazione con una postura più eretta e mantenerlo idratato correttamente (quest’ultimo accorgimento è da tenere sempre, indipendentemente dal raffreddore).
E’ opportuno considerare però che nei primi mesi di vita il bambino possiede ancora gli anticorpi forniti dalla madre durante la gravidanza e quindi è estremamente difficile che prenda il raffreddore, soprattutto nei primi tre mesi.
In ogni caso, per quanto riguarda i neonati è bene monitorare con attenzione la situazione in modo da cogliere eventuali possibili peggioramenti e operare di conseguenza grazie all’aiuto del pediatra.

Come faccio a far passare in fretta il raffreddore?
Normalmente il raffreddore deve fare il suo decorso ed il fatto che i suoi sintomi non siano eccessivamente debilitanti non rende necessarie cure particolari. Logicamente il sopraggiungere di sintomi come febbre o mal di gola o otite deve essere valutato singolarmente, per esempio con l’assunzione di paracetamolo.
Per agevolare la guarigione invece è necessario seguire questi punti fondamentali, cioè mantenere una condizione di riposo assoluto, assicurarsi di coprirsi bene prima di uscire di casa, ed utilizzare degli umidificatori di ambiente utili per contribuire alla diminuzione della congestione nasale.
Queste piccole accortezze basteranno per sconfiggere brevemente un raffreddore di media entità.
Quando rivolgersi al pediatra
In caso di bambino malato la preoccupazione è sempre elevata e può venire spontaneo chiamare o recarsi subito dal pediatra.
Il caso di raffreddore solitamente non c’è bisogno di una visita e la malattia può fare tranquillamente il suo decorso.
E’ opportuno comunque monitorare costantemente il bambino e contattare il pediatra in caso di insorgenza di questi sintomi:
- se il bambino manifesta dei problemi di respirazione,
- se sopraggiungono dei conati di vomito,
- se gli occhi sono eccessivamente arrossati,
- se sopraggiunge una febbre superiore ai 38 gradi,
- se è cianotico intorno alle labbra, se presenta un muco giallo-verdognolo per diversi giorni consecutivi,
- se bagna poco i pannolini producendo meno pipì rispetto al solito,
- diarrea
- se lo si vede irritato o se mostra segnali di dolore alle orecchie (toccandosele o piangendo).
In questi casi una visita o un colloquio con il pediatra è consigliato, in quanto questi sintomi possono indicare la presenza di complicazioni.
Il raffreddore in ogni caso, e soprattutto nei bambini e nei neonati, è una malattia che crea più fastidio che danno.
Non ci si deve preoccupare se il proprio bambino manifesta i sintomi tipici, e il raffreddore è da intendere come tappa della sua crescita e come allenamento del suo corpo in prevenzione di altre malattie.
In ogni caso, seguire le regole elementari di prevenzione porterà a limitare notevolmente il rischio di contagio.
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