Chi non ha mai provato un senso di profonda tristezza dopo che abbiamo affidato il nostro bambino a un’altra persona? Separarci dal nostro bambino è difficile.
Il senso di colpa che spesso i genitori provano nei confronti dei loro bambini, dopo aver preso la decisione di lasciare che sia qualcun altro ad occuparsi di lui, li divora per giornate intere.
Durante il primo periodo di vita, si instaura un attaccamento molto intenso tra i genitori e li bambino. Prendersi cura del nostro bambino è gratificante, soddisfacente e spesso anche frustrante. Dietro un grande attaccamento come questo, si cela una grande paura: la perdita. Esistono 4 tipi di attaccamento:
sicuro
insicuro/evitante
insicuro/ambivalente
disorganizzato
Un argomento troppo importante, quello dei 4 tipi di attaccamento, lo tratteremo in un altro articolo. Ora possiamo definire attaccamento come da vocabolario: legame specifico e molto forte, in questo caso specifico parliamo di legame familiare.
Il genitore prova paura, senso di colpa, solitudine, impotenza, stanchezza, rabbia e tutto questo sprofonda molto spesso in depressione. Le domande che si pone sono relative all’essere un buon genitore, all’amore che il bambino potrebbe provare nei confronti dell’altra persona e la paura di perdere il legame con lui.
Essere consapevoli del senso di angoscia che sta caratterizzando questo periodo difficile aiuta a confrontarsi con questa reazione e a controllare il proprio comportamento e le proprie angosce. Al contrario reprimere questi sentimenti avrà ripercussioni sia su sé stessi e sul proprio benessere sia su quello degli altri.
Come possiamo diventare più consapevoli?
Impariamo ad ascoltarci e ascoltare. Imparare ad ascoltarci significa non giudicare se stessi e quello che si sta provando, sentirci liberi di far salire in superficie chi siamo e cosa stiamo provando, quello che ci sta facendo contorcere lo stomaco in quel momento. Un altro passo importante che possiamo fare è quello di parlare alla persona (o struttura) a cui lasciamo il nostro bambino. Esternare dubbi e perplessità ci permetterà trovare risposte alle nostre domande e rasserenarci.
Cosa succede al nostro bambino?
Anche il nostro bambino risente di questo distacco in modo doloroso, si sente abbandonato e si ribella alla situazione con tutte le sue forze.
Inizialmentepiangerà e si dimenerà, vorrà a tutti i costi il vostro ritorno e vi invocherà.
Compito della persona, a cui lo lasciate, prendersi cura di lui e trovare il modo per calmarlo ed entrare in una buona relazione con lui. Il bambino a questo punto troverà il proprio modo per far fronte a questa separazione.
Man mano che il tempo passa, il momento del distacco diventa un’abitudine e la routine permette sia al bambino che al genitore di soffrirne meno.
Il dialogo è un ottimo aiuto sia per il bambino che per il genitore, raccontare quello che sta succedendo, esprimere i propri sentimenti al bambino e comunicare la tristezza e il dolore di tale scelta è molto importante. Rassicurarlo e spiegare che questo distacco non è per sempre e che a fine giornata il genitore tornerà da lui lo aiuterà a elaborare il distacco da voi.
Consigli
Anticipare la sveglia la mattina per ritagliarsi un momento di gioco o di coccole prima della separazione
Non forzarlo se si rifiuta di fare qualcosa che abitualmente ha sempre fatto, ad esempio potrebbe rifiutarsi di mangiare, rifiutarsi di fare il bagno o avere disturbi nel sonno. Il rifiuto gli permetterà di sentirsi in controllo della situazione.
Arrivati a destinazione, il genitore può concordare con la persona che si occuperà del bambino di un rituale ed esempio un saluto particolare o una frase abituale da dire.
Lasciare che il nostro bambino porti con sé un gioco o un pupazzetto preferito.
A fine giornata
Una volta terminata la giornata, il momento del ricongiungimento potrebbe non essere semplice, quello che ci si aspetta da genitori è un bambino felice che ci corre incontro a braccia aperte. Potrebbe non essere così. In qualche modo il bambino potrebbe mostrarsi contrariato, non disponibile. Non rimaneteci male, è la sua protesta!
Senza forzare l’interazione potreste semplicemente comunicargli quanto vi è mancato e quante cose potreste fare insieme una volta tornati a casa.
Ritagliate a questo punto un momento solo vostro dove il gioco e l’affetto vi ritrovano complici. Dialogate e interessatevi alla sua giornata.
Nel tempo vi accorgerete che la separazione diventa una routine e il tempo che passerete insieme crescerà di intensità.
Un gioco interessante che prepara alla separazione è “Il gioco del Cucù”, grazie a questo gioco infatti il bambino scopre la permanenza delle persone e che l’adulto, anche se si allontana da lui, esiste ancora e lo vedrà più tardi.
Dott.ssa Claudia Denti
Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica. Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.
Dott. Severino Cirillo
Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.