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Gennaio 22, 2022

Cos’è il sonnambulismo?

Per sonnambulismo bambini si intende una particolare fase comportamentale del sonno, che si manifesta principalmente durante la fase NREM, dove il sonno è molto più profondo rispetto al resto della notte.

È una condizione molto frequente nei bambini e negli infanti, tanto che si stima che uno su tre abbia manifestato almeno una volta un caso di sonnambulismo.

È definita una parasonnia, cioè un comportamento anomalo motorio che si sviluppa durante il sonno, includendo le fasi di risveglio e di addormentamento (come il parlare nel sonno, i risvegli confusionali e i terrori notturni).

Pur essendo fonte di molte preoccupazioni da parte dei genitori, non rientra nella gamma dei disturbi del sonno; le nuove tendenze della ricerca inseriscono il sonnambulismo infantile in una vera e propria fase di crescita del bambino, sicuramente da non sottovalutare, ma allo stesso tempo da vivere con più tranquillità rispetto agli anni passati.

Cosa fa un bambino sonnambulo?

Un bambino sonnambulo compie nel sonno una serie indistinta di operazioni: potrà per esempio alzarsi dal letto, parlare o emettere suoni incomprensibili, fino addirittura a cantare e a camminare nella stanza da letto.

In alcuni casi i sonnambuli possono compiere anche azioni quotidiane, come spostarsi da una stanza all’altra o aprire porte, accendere la televisione e gli altri elettrodomestici, insomma compiere le tipiche azioni che vengono svolte durante la giornata.
Tutte queste azioni non hanno una durata fissa; sicuramente non durano tutta la notte e si concentrano nella fase del sonno più profonda, ma è impossibile specificare con precisione il tempo totale del sonnambulismo.

In genere però si può affermare che in media nei bambini il sonnambulismo può durare all’incirca 30 minuti e non di più.

Questo non significa che un bambino sonnambulo camminerà ininterrottamente per mezz’ora, ma che tutta la fase interessata (comprendente quindi il sonnambulismo vero e proprio, il parlare del sonno, il riaddormentamento completo) coprirà circa questa fascia di tempo.

Sonnambulismo bambini

Perché si soffre di sonnambulismo?

Le cause del sonnambulismo bambini si possono ritrovare in vari fattori, primo tra tutti la predisposizione genetica.

È stato evidenziato da recenti studi che se entrambi i genitori hanno avuto casi di sonnambulismo infantile, allora il piccolo avrà una possibilità del 60% di incorrere nello stessa problematica.

Altri fattori scatenanti possono essere ritrovati nella quotidianità: per esempio dei periodi di forte stress per il bambino, con conseguenti disagi psicologici che portano il cervello a rielaborare durante il sonno quanto vissuto nella giornata, oppure semplicemente la febbre alta e le varie malattie infettive.

Inoltre, alcuni fattori scatenanti possono riguardare le difficoltà respiratorie, come per esempio l’ingrossamento delle tonsille e delle adenoidi, con conseguenti apnee notturne e un sonno non tranquillo.

Il sonnambulismo riguarda l’io più nascosto dei bambini e la parte meno conosciuta del cervello, rimane quindi tutt’ora una materia di studio e di ricerca costante.

Perché non si devono svegliare i sonnambuli?

Durante il sonnambulismo non si è svegli.

O perlomeno è sveglia solo una parte del cervello che rielabora informazioni, ma il resto del corpo continua a dormire.

È una vera e propria dissociazione del cervello, nel quale una parte resta attiva mentre l’altra no.

Nello specifico le zone che si attivano sono sicuramente quelle più legate all’emotività, mentre restano addormentate quelle più razionali.
Per questa ragione, anche se il sonnambulo ha gli occhi aperti, va considerato come dormiente.
Quindi è necessario evitare di risvegliare bruscamente il bambino, ma bisognerà assecondarlo e accompagnarlo dolcemente e con molta tranquillità al suo letto, dove potrà riprendere il sonno.

Il vero problema riguardante il sonnambulismo infantile difatti, non riguarda l’attività celebrale, ma i pericoli in cui il bambino può incappare durante le camminate notturne, come ostacoli che possono fare inciampare.

Sonnambulismo bambini

Come capire se si è sonnambuli?

Il sonnambulismo quindi è considerato naturale, un passaggio comune nello sviluppo del bambino, ma in alcuni casi è bene rivolgersi al pediatra se sussistono delle condizioni particolari.

Per esempio, se si ripete per più di due volte alla settimana, o se nella stessa notte si notano più episodi.

Oppure valutando attentamente la quotidianità del bambino, osservando l’eventuale presenza di uno stato di agitazione e di ansia generalizzato, o la coesistenza con altri disturbi come l’enuresi.

In questi casi il neuropsichiatra può prescrivere un esame strumentale per registrare l’attività delle cellule cerebrali durante il sonno.

Quest’operazione viene effettuata generalmente tramite un semplice sensore da polso, molto simile ad uno smartwatch, che registrerà tutti i dati celebrali per poi analizzarli.

Il pediatra in ogni caso saprà valutare ed eventualmente adottare provvedimenti specifici in caso di disagio psichico del bambino, ma bisogna comunque sottolineare che per il sonnambulismo standard non esiste alcuna terapia e che è una fase benigna dello sviluppo che tenderà a risolversi da sola in autonomia.

Come evitare i risvegli notturni dei bambini?

Il vero pericolo del sonnambulismo quindi riguarda la sicurezza motoria; è necessario cercare di non lasciare eventuali ostacoli (come per esempio giochi o indumenti) che potrebbero essere la causa di cadute o di inciampi da parte del bambino.

Altro fattore importante per evitare i risvegli notturni è sicuramente la creazione di un’adeguata igiene del sonno.

Per garantire un sonno tranquillo difatti si dovrà cercare di mantenere una durata costante, creando una routine e abitudini metodiche per quanto riguarda la messa a nanna e il risveglio.

La cameretta inoltre dovrà essere un posto confortevole, senza inquinamento luminoso ed elettronico, per favorire la tranquillità e il relax.

Inoltre valgono le regole standard che sono alla base del benessere dei bambini, come evitare cibi e bevande eccitanti, attività impegnative e stimolanti come i videogiochi prima di coricarsi, così come i vari display luminosi (pc, tablet, consolle portatili).

Il sonnambulismo non deve preoccupare eccessivamente i genitori: una corretta igiene del sonno e uno stile di vita adeguato che favorisce i giochi e le attività all’aperto limitando le apparecchiature elettroniche, consentirà al bambino di avere un sonno tranquillo, ed eventuali episodi di sonnambulismo saranno esclusivamente parte della sua crescita.

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Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

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