Per verificare lo stato di salute di un bambino durante la gestazione esistono una serie di esami da effettuare, tra i quali rientra il test prenatale della translucenza nucale, utile a verificare la presenza di malformazioni fetali o malattie cromosomiche.
Vediamo insieme cosa si intende per translucenza nucale, quando fare il Bitest, costo dell’esame, tempistiche e come viene effettuato.
Quando si fa la translucenza nucale?
Per poter eseguire l’esame della translucenza nucale bisogna aver raggiunto un grado di sviluppo sufficiente del feto, in quanto viene di fatto misurato lo spessore dei tessuti dietro la nuca del feto.
Questo significa che il feto dev’essere abbastanza sviluppato da poter effettivamente misurare questi spazi che sembrano così grandi nello schermo dell’ecografia, ma che sono microscopici all’interno dell’utero.
La translucenza nucale viene eseguita tra le 11 e le 14 settimane di gravidanza. Anche perché se dovesse verificarsi qualche complicazione – visibile attraverso l’esame specifico – si deve poter decidere se la gravidanza deve continuare o se è meglio interromperla.
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Cosa si scopre con la translucenza nucale?
La translucenza nucale è un rilievo ecografico.
L’esame serve per verificare la presenza di malattie cromosomiche o malformazioni fetali e in genere viene sempre accompagnato da un prelievo del sangue; proprio per questo motivo prende il nome di Bitest, Test Combinato o Duo Test.
Le malattie cromosomiche possono comparire dopo l’esame della translucenza nucale che ha un’affidabilità del 95% così come le malformazioni intese intese come errori di “montaggio” degli organi.
In linea generale sia le malattie cromosomiche che le malformazioni sono più probabili quando la gestante ha un’età superiore ai 35 anni ma non è detto che queste non possano comparire anche prima, soprattutto se fanno parte del corredo genetico della mamma o del papà.
Quando i valori sono fuori dalla normalità, si potrebbe essere in presenza di anomalie come la trisomia 18, la trisomia 21 e la sindrome di Down.
Come si effettua l’esame della translucenza nucale?
La translucenza nucale è un’ecografia esterna che risulta innocua per il nascituro e consiste nell’analisi dell’area che si trova dietro il collo del feto con uno speciale apparecchio a ultrasuoni.
Il momento migliore per sottoporsi a questo esame è, come detto, tra l’undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza, periodo nel quale il livello di crescita è giusto per individuare eventuali malformazioni o anomalie.
L’esame può essere effettuato anche dopo la quattordicesima settimana, ma mai prima dell’undicesima perché i parametri potrebbero risultare sballati dal momento in cui la crescita del feto non è ancora arrivata al momento giusto per l’individuazione di problematiche varie.

Quando la translucenza nucale è preoccupante?
Come per ogni altro test prenatale, anche la translucenza nucale ha dei parametri di riferimento “normali”.
I valori normali sono compresi in un range che parte dai 2 millimetri fino a 2,5 millimetri.
Questo valore è il rapporto tra la distanza esistente tra la colonna vertebrale e la cute del feto (rapporto che prende il nome di Crown-rump Lenght abbreviato CRL).
Se il risultato della translucenza nucale supera i 2,5 millimetri, potrebbero esserci problemi o anomalie cromosomiche che andranno verificate con ulteriori esami.
È importante però ricordare che i parametri indicati sono delle stime e come tali permettono di evidenziare probabilità di rischio.
Tutte le valutazioni andranno fatte insieme al ginecologo che indicherà i passi successivi e gli esami di approfondimento da fare.

Quanto costa la translucenza nucale?
L’esame è offerto dal Sistema Sanitario Nazionale (come molti degli altri esami in gravidanza) per le donne che si trovano in determinate condizioni e per quelle che hanno superato i 35 anni di età.
Nel caso in cui non sia possibile ottenere un’esenzione totale, se il test viene effettuato in una struttura pubblica il costo è quello del ticket.
Nel caso in cui si voglia effettuare il test presso un centro privato il costo varia a seconda della struttura e del tipo di esame richiesto.
È infatti possibile richiedere la misura della translucenza più marcatori di secondo livello e Bitest e aggiungere anche lo studio morfologico fetale completo, per avere un monitoraggio totale della gravidanza in corso, almeno dal lato del feto.
Quanto dura l’esame della translucenza?
L’esame è abbastanza rapido: nei casi normali, può durare qualche minuto. Può prolungarsi in caso di verifiche necessarie da parte del ginecologo.
Questo avviene in genere se il feto si trova in una posizione contorta o se i risultati ottenuti sono di difficile interpretazione per via del continuo movimento fetale e quindi richiedono, onde evitare diagnosi inutili, una maggiore attenzione.
Cosa mangiare prima della translucenza nucale e Bitest?
Essendo parte di un esame ecografico, quindi non invasivo ed esterno, basato sulle immagini della macchina ecografica, non ci sono particolari indicazioni di dieta prima dell’esame. Le stesse indicazioni valgono se si decide di abbinare il prelievo del sangue all’esame ecografico.
Si può quindi prendersi la libertà di mangiare normalmente e idratarsi come si farebbe in un giorno normale, naturalmente tenendo conto sempre del fatto che si sta portando avanti una gravidanza (e che quindi bisogna mangiare bene, per evitare complicazioni come il diabete gestazionale) e che si è ancora nel primo trimestre, quello più fragile.
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