fbpx

Novembre 12, 2023

Per quanto ogni genitore ami il proprio figlio in maniera viscerale, sono molti i momenti in cui i piccoli fanno perdere la testa e può capitare di urlare ai bambini.

Il senso di frustrazione legato a comportamenti che i genitori non ritengono adeguati da parte dei propri figli spesso li porta ad alzare la voce e infliggere delle punizioni.

Quando un genitore urla, però, i bambini hanno delle conseguenze; ne risente non solo la loro autostima, ma anche lo sviluppo.

Proseguendo la lettura di questo articolo capirai cosa può succedere se si urla troppo, cosa dicono le ricerche in merito e alcuni consigli utili per mantenere la calma e smettere di urlare.

Che succede se si urla troppo?

Urlare ai bambini non è mai la soluzione giusta perché oltre a danneggiarli si rischia di apparire fragili e deboli.

Questo non significa che la voce non vada mai alzata, se per esempio ti accorgi che tuo figlio è in serio pericolo è normale alzare il tono di voce come atto di protezione.

Gli effetti negativi legati all’urlare sempre sono diversi: in primo luogo viene danneggiata l’autostima del bambino (soprattutto se è fragile), in secondo luogo ne viene compromesso lo sviluppo emotivo.

Il bambino inoltre rimane spaventato dall’atteggiamento del genitore che rischia di apparire come un nemico e non come una persona della quale fidarsi.

Quando una madre o un padre urla sempre, cosa succede?

Se uno dei due genitori urla sempre danneggia il proprio figlio e allo stesso tempo anche l’opinione che lui avrà del prossimo nel futuro.

Devi sapere che urlare ai bambini infatti non ti porterà da nessuna parte, non avrai ottenuto niente, ma al contrario perderai molto.

I piccoli vedono i genitori come dei punti di riferimento che vanno imitati, sia nel bene che nel male.

Quando hai un atteggiamento giusto nella vita loro saranno propensi a comportarsi nello stesso modo. La stessa cosa succede quando invece scegli o attui senza accorgertene un atteggiamento sbagliato.

Se quindi sei una madre o un padre che urla spesso ai propri figli, probabilmente darai loro la percezione che per ottenere quello che vogliono o per raggiungere un obiettivo debbano urlare per forza.

Potrai notare, soprattutto con i bambini molto piccoli, che la risposta alle tue urla non li calma: anzi, li rende ancora più nervosi e pronti ad alzare la voce a modo loro, con urla e scene drammatiche che non ti saresti mai aspettato.

Se non vuoi che tuo figlio urli, devi smettere di urlare anche tu, perché solo in questo modo potrai insegnarli qualcosa e diventare un esempio da seguire più simile al risultato che vuoi ottenere.

Quando sgridi tuo figlio in maniera violenta stai modificando il suo cervello; questo succede perché i suoi neurotrasmettitori cerebrali inviano al cervello uno stato di disagio e di pericolo. Ancora peggio se finisci per usare le sculacciate.

Di conseguenza i bambini sgridati con forti urla sentono di dover scappare dalla situazione che sta loro infliggendo un dolore emotivo.

Come smettere di urlare ai bambini?

Non è facile smettere di urlare con i bambini ma nemmeno impossibile.

Per prima cosa devi concentrarti sul fatto di essere un adulto consapevole, capace di reagire nel modo giusto alle emozioni e di regolarsi nelle reazioni.

Per smettere di urlare ai bambini puoi usare l’umorismo: cerca di fargli capire che ha sbagliato con una storiella divertente e di facile comprensione che possa permettergli di ragionarci su.

Allo stesso tempo devi cercare di sottolineare quello che ha fatto di buono prima di rimproverarlo, lodalo il giusto prima di spiegargli cosa ha sbagliato.

Cosa dice la ricerca?

Sono state fatte molte ricerche in merito alle urla ai bambini come strumento di correzione e tutte hanno dimostrato che urlare è come sculacciare.

Sono stati svolti molti studi sulla correlazione tra l’aggressività del bambino e le urla dei genitori: uno degli ultimi studi, effettuato alla Università di Pittsburgh, ha portato alla conclusione che le forti grida dei genitori portino i bambini a seguire dei comportamenti sbagliati.

Urlare ai bambini non risolve i problemi di comportamento ma li aggrava, comporta un aumento dei casi di depressione e fa crescere dei ragazzi portati ad assumere comportamenti vandalici e aggressivi.

Purtroppo, gli atteggiamenti negativi che i bambini subiscono nell’infanzia non possono essere dimenticati facilmente, soprattutto se sono stati protratti per lunghi periodi di tempo.

Questo significa che, prima di alzare la voce, è bene ricordare che le conseguenze potrebbero essere a lungo termine.

urlare ai bambini

Come mantenere la calma con i bambini?

Arrivati a questo punto ti starai chiedendo come fare per mantenere la calma con i tuoi figli, non è vero?

Quando stai per perdere le staffe ricorda quello che hai letto in questo articolo e le ripercussioni che il tuo atteggiamento può avere nel prossimo futuro.

Non dimenticare inoltre di essere un adulto e come tale devi sapere dosare la rabbia e mantenere la calma, anche quando il tuo bambino sembra fare dei capricci ingestibili.

Prima di urlare cerca di comunicare con tuo figlio, senza essere troppo aggressivo senza perdere la tua fermezza.

Usa l’autorevolezza per fargli capire che quello che stai dicendo è giusto, ma che a tutto c’è rimedio.

Come spiegato nelle righe precedenti alzare la voce dev’essere fatto solo nei momenti importanti, per esempio quando tuo figlio potrebbe farsi male.

Questo scatenerà in lui il giusto senso della memoria e collegherà le tue urla a un momento di pericolo che deve evitare per non farsi male.

In tutti gli altri momenti devi comunicare con lui abbassando la voce e usando un tono tranquillo.

Per mantenere la calma cerca di comprendere i motivi del suo atteggiamento sbagliato, fagli notare che comportandosi in maniera scorretta non otterrà quello che chiede e se urla non si capirà niente della sua comunicazione.

Se in una situazione non riesci proprio a mantenere la calma cerca di farlo subito dopo; se hai urlato per qualcosa che ha fatto, fai un respiro profondo e spiegagli con un tono di voce basso che cosa ha sbagliato.

Ci rendiamo conto che educare il proprio bambino non è affatto semplice, per questo motivo abbiamo creato un percorso che ti aiuterà a definire il tuo modello educativo e non solo, ti aiuterà anche a applicarlo con il tuo bambino.

Il video-corso, “GENITORE FUORICLASSE” ti fornirà tanti spuhttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2888480/pdf/nihms-198378.pdfnti pratici da applicare fin da subito con il tuo bambino.

Noi siamo con te.

Noi di Genitore Informato siamo sempre al tuo fianco lungo tutto il viaggio della genitorialità. Ti supportiamo con le nostre guide, i corsi e le consulenze personalizzate per aiutarti a risolvere un problema specifico che non riesci a risolvere da solo.

Ricorda, in questo viaggio non sarete mai soli, noi siamo con voi.

Fonti

Gershoff ET, Grogan-Kaylor A, Lansford JE, Chang L, Zelli A, Deater-Deckard K, Dodge KA. Parent discipline practices in an international sample: associations with child behaviors and moderation by perceived normativeness. Child Dev. 2010 Mar-Apr;81(2):487-502. doi: 10.1111/j.1467-8624.2009.01409.x. PMID: 20438455; PMCID: PMC2888480.

Dott.ssa Claudia Denti

Laureata in Scienze dell’Educazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica.
Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

Dott. Severino Cirillo

Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.

{"email":"Email address invalid","url":"Website address invalid","required":"Required field missing"}