Il vaccino esavalente è uno tra i vaccini obbligatori e raccomandati che dovremmo scegliere per proteggere adeguatamente i nostri bambini. Vediamo insieme le caratteristiche di questo vaccino e quali sono gli altri per i quali valutare insieme al pediatra.
Quando si fa il vaccino esavalente?
Il Vaccino Esavalente è somministrato, nel calendario vaccinale italiano, a partire dai 2 mesi di vita del bambino. Il suo scopo è proteggere i piccoli da sei diverse malattie: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e haemophilus influenzae tipo b (HiB). Seguono richiami alle 4, 6 e 18 mesi e infine a 5-6 anni, ma le tempistiche potrebbero variare a seconda delle indicazioni del pediatra e della regione di appartenenza, in quanto hanno tutte protocolli diversi.
L’informazione più precisa la potrai ottenere al centro vaccinale più vicino o alla tua ATS.
Quante dosi di esavalente sono obbligatorie?
Generalmente, il vaccino esavalente necessita di 3 dosi per completare il ciclo: la dose iniziale, somministrata tra i 2-3 mesi di vita, e due richiami entro l’anno. Tuttavia, è sempre bene consultare il pediatra per capire in dettaglio il piano di vaccinazione che sarà più adatto al proprio bambino, anche perché ogni bambino ha una situazione diversa da cui partire.
Quali sono i 10 vaccini obbligatori in Italia?
In Italia sono obbligatori i vaccini che proteggono da difterite, tetano, poliomielite, epatite B, pertosse, haemophilus influenzae di tipo b, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Questi 10 vaccini sono riuniti in due vaccini combinati: esavalente e tetravalente (morbillo-parotite-rosolia-varicella). La mancata somministrazione comporta una sanzione per i genitori e la mancata protezione per il bambino.
Per quanto si senta ogni tipo di aberrazione, la malattia è di gran lunga peggio dei pochi sintomi che potrebbe avere il bambino a fare il vaccino. Inoltre, alcune delle malattie coperte da questi vaccini, sono malattie che possono aggravarsi fino ad essere fatali.
Scegliere di non vaccinare dev’essere solamente causato da un’impossibilità a vaccinare e non per la paura di una sanzione peraltro abbastanza leggera.

Cosa succede se non si vaccinano i figli?
Se i genitori decidono di non vaccinare i propri figli, in Italia viene applicata una sanzione. Questa decisione, presa dal Parlamento italiano e applicata dal 2017, prevede una multa che può arrivare fino a 500 euro. Inoltre, i bambini non vaccinati non possono essere sempre ammessi agli asili nido e alle scuole dell’infanzia.
Non solo, su alcune malattie specifiche questa scelta vanifica la copertura di gregge, mettendo a rischio l’intera società e aumentando le probabilità di riportare nella comunità malattie che in questo momento risultano quasi o interamente debellate.
Come funzionano i vaccini?
I vaccini funzionano stimolando il sistema immunitario a produrre una risposta contro un particolare agente patogeno. Essi contengono una versione indebolita o uccisa del microrganismo, o delle sue parti, che non causano la malattia, ma trainano il sistema immunitario a riconoscerla e combatterla. Così, in caso di contatto con il vero patogeno, l’organismo è pronto a neutralizzarlo.
Tieni presente che in molti casi il sistema immunitario impiega diversi giorni a creare una risposta immunitaria coerente con un patogeno incontrato per la prima volta.
Se invece il corpo è vaccinato, avrà una più immediata risposta immunitaria, che sarà in grado di contenere o prevenire l’infezione.
Quali sono i falsi miti sui vaccini?
Numerosi sono i miti sui vaccini. Alcuni sostengono che causano l’autismo o che contengano sostanze pericolose, altri che siano inutili perché le malattie contro cui proteggono sono sparite. Queste sono infatti tutte false affermazioni: numerosi studi scientifici hanno dimostrato infatti l’assenza di correlazione tra vaccini e autismo (l’autismo è una neurodivergenza che si esprime in uno spettro e i vaccini non c’entrano nulla), la sicurezza delle sostanze contenute nei vaccini e l’utilità di questi ultimi nel contenimento di malattie potenzialmente pericolose.
Solo che è molto più difficile diffondere una smentita rispetto a una notizia falsa. Questo è un problema delle testate giornalistiche ma anche della mente umana. Una volta che un’informazione è registrata, anche se è falsa, è molto più difficile sostituirla, rispetto che impiantarla per la prima volta.
È anche per questo che molti metodi della nonna che non funzionano o false credenze come il colpo d’aria sono così duri a morire, nonostante non esista nessuna prova della loro veridicità.
Perché è meglio il vaccino della malattia?
I vaccini risparmiano sofferenza e vite. Infatti, contrarre una malattia può comportare serie complicanze – non pensare che un’infezione non lasci cicatrici nel corpo – e a volte essere fatale, soprattutto per i più giovani o per persone con un sistema immunitario compromesso. Invece, i vaccini, causando una versione mite o inesistente della malattia, permettono al sistema immunitario di prepararsi a combatterla, senza causare le sofferenze associate alla malattia stessa.
Questo, mentre in molti casi limitano anche la portata del contagio in tutta la società, abbassando per tutti le probabilità di ammalarsi o prendere le forme gravi della stessa malattia, perché i vari sistemi immunitari sono già preparati.
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